Sarebbe entusiasmante se Nicolò Zaniolo riuscisse a mostrare il suo repertorio senza freni. Invece appare bloccato, spesso nervoso, arrabbiato col mondo e soprattutto con gli arbitri. A proposito, la bestemmia pronunciata nel tunnel in faccia al direttore di gara Feliciani negli ottavi di Coppa Italia non porterà alla squalifica. Pericolo scampato, ma il gesto è sintomo di irrequietezza. È come - scrive Gianluca Lengua su 'Il Messaggero' - se non riuscisse a darsi una scossa, cade sempre negli stessi errori. A pochi metri c’è Dybala che non ne sbaglia una. La Joya in questo momento è la Roma, è ciò che tiene viva la squadra, è il calciatore che rende gli altri più bravi anche se non lo sono. Un po’ come faceva Totti quando era in campo. Senza Paulo la Roma è buia e triste, con poche idee, chiusa nel suo recinto di mediocrità da cui non riesce ad uscire. Dybala è il sole, Zaniolo le tenebre e sono i numeri a confermarlo. Con l'argentino in campo la Roma viaggia in campionato alla velocità di 2,18 a partita, senza la media scende a 1,16. Non solo, agli otto gol vanno aggiunti 3 assist e i calci piazzati procurati per un totale di 18 punti in campionato arrivati grazie ai suoi piedi. E nel 2023 è stato determinante in tre delle quattro reti realizzate dalla Roma. Molto meno entusiasmanti i numeri di Nicolò che ha accumulato gli assist di Paulo, ma ha una statistica sui passaggi riusciti che lo mette agli ultimi posti della Serie A. È nella posizione 320 (121), una percentuale di 69,5. E allora per convincersi che qualcosa non va basta osservare quello sui dribbling riusciti: 9. È al 59esimo posto in Italia.
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