Dybala non è più un nemico della Roma e forse non lo è mai stato, perché da queste parti il talento puro è sempre stato apprezzato, al di là della maglia. E lui, ha messo sempre d'accordo tutti, amato da Palermo a Torino e figuriamoci qui a Roma. La Juve oggi è una rivale storica dei giallorossi e stavolta il nemico è anche amico, di Paulo. Lui veste la maglia giallorossa, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero, per la prima volta contro la Juventus allo stadio Olimpico. All'andata, a Torino, un po’ di emozione e via, Paulo non ha firmato un gol, ma l'assist per il pari di Abraham. Stavolta cerca il gol e soprattutto ha voglia di cancellare la prestazione di Cremona, forse la peggiore da quando veste la maglia giallorossa. E quale migliore occasione? Quella rete segnata sotto la Sud poco più di un anno fa, oggi sogna di ripeterla a maglie invertite. E sarebbe importante anche per Mourinho, al quale Paulo si è legato a doppio filo, mettendo in dubbio anche il suo futuro pella Roma, giurando di voler essere allenato dallo Special anche il prossimo anno. E chissa se José sarà ancora qui, con o senza Paulo. Dybala è un tipo ambizioso, sa bene quanto sia importante il traguardo della Champions per la società e per lui, e Mourinho sa altrettanto bene che per arrivarci serve il miglior Dybala.
Il Messaggero
Dybala apre casa alla nemica intima: la prima all’Olimpico contro la Juve
Dybala viene da un allenatore come Allegri, che ha molto in comune con Mourinho. Non tanto sotto l'aspetto del carattere, quando al modo di far giocare le proprie squadre, all'attenzione che viene data alla fase difensiva, all'equilibrio. «In alcune cose sul campo sono molto simili, in altre no. Con Mou parliamo di più e ci confrontiamo tanto. Ovviamente sono due mondi diversi, ma sono molto simili. Per esempio enntrambi lavorano sulla fase difensiva e nella gestione della partita», ricordava qualche tempo fa Paulo. Di sicuro, con José hai instaurato un rapporto migliore, un dialogo diverso: Mou non ha molti Dybala in squadra, mentre Allegri poteva contare su tanti altri grandi calciatori. Domenica l'argentino tornerà a giocare con Abraham davanti a lui e con Pellegrini al suo fianco. Serve tanta qualità e Paulo a volte non basta.
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