L’Europa League, una sconosciuta. O quasi. Domani si ricomincia. Dove eravamo rimasti? Meglio dimenticare: l’ultima volta che la Roma ha messo piede in questa rinnovata competizione che esiste dal 2009, era in atto una ricostruzione. Erano i tempi della famosa utopia di Luis Enrique. Un’utopia talmente utopia che i giallorossi non sono nemmeno riusciti a passare il play off di agosto: anno 2011, sconfitta in casa dello Slovan Bratislava e pari al ritorno 1-1. Non benissimo. Era la stagione dei primi esperimenti asturiani (e americani, ovviamente), di qualche botta (tecnico-tattica) da fenomeno, vedi Totti in panchina, Borriello alto a destra, Verre in campo etc etc. Roma eliminata e ancora oggi gira su youtube quel meraviglioso video di un tifoso in Monte Mario che si pente di aver «speso soldi per venire a vedere Verre: ma chi è Verre? Chi?». Questo con tutto il rispetto per Verre, che almeno noi abbiamo, anche a distanza di qualche anno.
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Dove eravamo rimasti?
La Roma ha partecipato un’altra volta soltanto all’Europoa League, stagione 2009-2010, guidata nella fase estiva, quella dei preliminari, da Luciano Spalletti, poi successivamente da Ranieri, che si è fermato ai sedicesimi di finale
IL PRECEDENTE - Questa l’ultima apparizione, che di sicuro non è passata alla storia, ma poi anche il resto non è un granché: la Roma ha partecipato un’altra volta soltanto all’Europoa League, stagione 2009-2010, guidata nella fase estiva, quella dei preliminari, da Luciano Spalletti, poi successivamente da Ranieri, che si è fermato ai sedicesimi di finale, sconfitto due volte dal Panathinaikos: 3-2 ad Atene e 2-3 all’Olimpico. Compresa la Coppa Uefa (giocata anche una finale nel 1991, poi persa contro l’Inter), la Roma è a quota 109 partite in tutto, ha collezionato 59 vittorie 17 pareggi e 32 sconfitte, segnando 185 reti e subendone 101; solo in Europa League (vedi grafico qui a fianco) è ferma a 14 partite, 7 vittorie, 3 sconfitte, 4 pareggi, 35 gol segnati, 19 subiti. Francesco Totti è il marcatore giallorosso più prolifico in questa competizione con 21 reti in 38 gare giocate, l’ultimo dei quali risale al 3 dicembre 2009, gol realizzato in Roma-Basilea 2-1. Nella storia giallorossa il record di presenze nella seconda competizione europea appartiene ad Aldair, 47 in tutto le apparizioni del difensore brasiliano dal 1990 al 2003.
GLI AVVERSARI DI TURNO - E’ la prima volta che la Roma affronta una squadra olandese in questa competizione, mentre ci sono due precedenti contro Ajax e PSV Heindhoven rispettivamente in Champions League (seconda fase a gironi edizione 2002-03) e in Coppa delle Coppe (ottavi di finale edizione 1969-70). Contro l’Ajax fini 2-1 ad Amsterdam dove segnarono Ibrahimovic, Litmanen e Batistuta, e 1-1 all’Olimpico con le reti di van Der Meyde e Cassano; fu quella l’ultima partita in quell’edizione della Champions League per la squadra allenata da Fabio Capello. Il Feyenoord ha iniziato questa avventura in Europa League eliminando il Besiktas nel terzo turno preliminare, successivamente ha affrontato, battendoli, gli ucraini dello Zorya Luhansk, per approdare poi alla fase a gironi dove ha chiuso al comando del proprio gruppo formato da Siviglia, Rijeka e Standard Liegi. L’arbitro dell’incontro sarà il rumeno Ovidiu Hategan, che ha già collezionato 51 arbitraggi in gare ufficiali Uuefa, 21 delle quali in Europa League. L’arbitro rumeno ha già diretto 3 volte formazioni italiane: 2 il Napoli (2 vittorie) e 1 la Lazio (1 pari), con squadre olandesi invece vanta solo 1 precedente relativo al Twente (1 vittoria). Nelle due volte in cui la Roma ha partecipato all’Europa League, c’era un dato comunne: la squadra se l’era guiadagnata con la classifica dell’anno precedente, questa volta invece arriva dalla Champions League. E spesso questo viene visto come un declassamento. E per una squadra che in questo momento non è al top sia psicologicamente sia fisicamente, non è proprio di buon auspicio.
(ha collaborato Marcoa Schiacca)
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