rassegna stampa

Doumbia, l’amico di Gervinho nemico di Rudi

Nella gara d’esordio del Lille in Champions League, gli segnò due reti, spezzando così il sogno europeo del tecnico francese.

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Rudi lo conosce bene, molto bene. Perché nel settembre di tre anni fa, gara d’esordio del Lille in Champions League, gli segnò due reti, spezzando così il sogno europeo del francese.

Una doppietta che valse il pareggio (2-2) al Cska di Mosca e una delusione enorme ai campioni di Francia guidati da Garcia. Che, a dire il vero, nella partita di ritorno vinsero a Mosca, ma lui, Seydou Doumbia, non c’era perché squalificato.

L’attaccante ivoriano, bocciato dal ct Lamouchi per i mondiali brasiliani, è reduce da un infortunio che l’ha tenuto fuori per un mese e nell’ultima gara del campionato russo è tornato in campo contro l’Arsenal Tula proprio in vista dell’impegno di stasera contro l’amico Gervinho. Doumbia, 18 reti in 22 partite nella Russian Premier League della passata stagione, è il tipico attaccante africano, cioè molto rapido e capace di tutto, nel bene e nel male. «Il suo punto di forza è che non ha smarrito quell’istinto un po’ folle che gli consente di non pensare, tipico della mentalità africana», certifica il suo agente Jean Bernard Beytrison. Portato in Europa dallo Young Boys (è stato due volte capocannoniere del campionato svizzero, 50 reti in totale) per 120 mila euro, dopo un’esperienza in Giappone, Doumbia, 27 anni da compiere il 31 dicembre, è a Mosca dal maggio del 2010 (costo dell’operazione: 10 milioni di dollari), dove ha finora collezionato 45 gol in 71 partite. Considerando che è stato anche miglior cannoniere del campionato ivoriano nel 2004 con la maglia dell’Athletique d'Ajame, va da sè che Seydou è un signor attaccante, ancora poco pubblicizzato e forse frenato nella carriera dai troppi infortuni.

CONTRATTO IN SCADENZA - Il suo curriculum continentale parla di due incontri ravvicinati con squadre italiane, Palermo e Inter, e in entrambi i casi ha timbrato il cartellino dei marcatori. Ecco perché Walter Sabatini, il ds della Roma, lo aveva messo un paio di anni fa nel proprio mirino, non spingendo - poi - più di tanto sull’acceleratore, anche in virtù del fatto che l’ivoriano sarà libero a parametro zero alla fine di questa stagione. Dicono che lui in Russia si trovi benissimo e che la prospettiva di giocare praticamente sempre in Champions non lo porta a pensare a una destinazione alternativa, ma nel calcio nulla va dato mai per scontato. Intanto, nel 4-2-3-1 che ha disegnato il tecnico Slutski per il suo Cska, Doumbia non è l’attaccante centrale ma uno degli attaccanti esterni: la punta di riferimento è il nigeriano Musa, due reti a Brasile 2014. Il doppio di quelle di Balotelli.