rassegna stampa

Doppie sedute con allenamenti scaglionati e punitivi

Squadra divisa per reparti, sessione video e stop agli scherzi. Questo il post Torino della Roma, cercando di dimenticare la trasferta piemontese per risollevare una stagione iniziata male e che potrebbe finire peggio

Redazione

Il giorno dopo Torino, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero, a Trigoria è stato uno giorni dei più pesanti dello Spalletti-Roma2.0. La squadra si è presentata nel centro tecnico alle 10 con l'allenatore che ha spiegato il programma di giornata: 12-14 sessione per i difensori, 14-16 per i centrocampisti e dalle 16 alle 18 per gli attaccanti. Un addestramento per reparti che ha lo scopo di far allenare tutti i calciatori con più concentrazione evitando in partita gli errori tattici e di posizione visti fino ad oggi. Stop agli scherzi e alle battute durante gli allenamenti è il messaggio di Spalletti ampiamente rispettato. Parte del pomeriggio è stata dedicata al confronto tra tecnico e squadra, Lucio ha cercato di vederci chiaro per capire quali sono realmente le difficoltà della Roma, mettendosi per primo in discussione: «Ditemi se sono io il problema» avrebbe chiesto Spalletti ai suoi, frase smentita in serata dal Club. La sessione video è stata centrata sugli errori commessi dalla squadra in tutti reparti, con un focus particolare sulla difesa che ha un passivo di ben 8 gol subiti in campionato.

Una stagione cominciata male ma che potrebbe finire peggio se qualcuno in società non darà immediatamente un segnale forte alla squadra. Baldissoni e Gandini sono corsi a Londra da Pallotta, mentre Sabatini è rimasto a Trigoria, ha parlato con Spalletti ed El Shaarawy (reduce da un incidente automobilistico) e questa volta è pronto a presentare le reali dimissioni, lasciando la Roma da un momento all'altro. La sensazione a Trigoria è che si entri ciclicamente in un tunnel da cui è impossibile uscire a meno di grandi scossoniche vanno dall'esonero dell'allenatore ad un azzeramento della rosa cambiando tutti i punti di riferimento. Dato che la seconda ipotesi al momento non è percorribile, ai piani alti del club c'è il timore che per risollevare le sorti della Roma ci sia bisogno dell'ennesimo cambio di panchina.