La rimonta subita giovedì, non è la prima della Roma: quest’anno siamo a quattro, Cagliari, Oporto, Plzen e appunto, Austria Vienna. La Roma americana nel suo percorso europeo è rimasta stabile in basso. dalla prima nel turno preliminare di Europa League (Slovan Bratislava), con in panchina Luis Enrique che scelse Okaka, ad oggi, la Roma ha giocato 25 partite, vincendone solo quattro, pareggiandone undici e perdendone 10. Andiamo avanti: sempre in quelle 25 partite, i gol fatti sono stati 33 e ne ha subiti 50. La Roma in Europa con Spalletti alla guida: sette le sfide, 1 successo, 3 pari e 3 sconfitte, con 9 reti fatte e 12 incassate. Il cambio di rotta deve diventare obbligatorio, negli uomini e nella mentalità. E’ vero che si concorre per il secondo posto, ma è altrettanto vero che da queste parti, i tifosi, sperano in qualche risultato non solo economico, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.
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Difesa Usa e getta
Delusione Roma: nei 5 anni americani solo 4 vittorie in 25 gare internazionali (dove sono stati presi ben 50 gol). Domani sera torna il campionato: c’è il Palermo per cancellare l’Europa
Le amnesia difensive sono la causa di qualche risultato ballerino anche in campionato. Non è facile da digerire come una squadra come la Roma abbia concesso per due volte in casa tre gol agli avversari (Vienna e Porto). Anche in Serie A la Roma prende sempre gol: 10 fin qui in otto giornate. Più gli otto tra Champions ed Europa League. L’assetto migliore sembrava essere stato trovato con Fazio e Manolas perni della difesa a tre, con Florenzi a fare la doppia fase ma partendo più alto. Ma ecco le solite amnesie, gli errori di posizione e di movimenti. Spalletti sta per riavere almeno Ruediger, che di sicuro darà sostanza e soprattutto è un uomo in più in rosa (come cambio), in attesa di Mario Rui e, prima o poi, anche di Vermaelen, che sta patendo fin troppo la pubalgia e infine di Bruno Peres, che sarà alternato, come difensore-attaccante, a Florenzi.
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