rassegna stampa

Destro, l’ex incompreso

(Il Messaggero – M.Ferretti) C’è chi sostiene che l’essere scartato dall’Inter sia una garanzia di qualità.

Redazione

(Il Messaggero - M.Ferretti)C’è chi sostiene che l’essere scartato dall’Inter sia una garanzia di qualità. Questo perché ormai sono tanti, anzi troppi i giovani calciatori che una volta scaricati dal club nerazzurro hanno trovato fortuna altrove. Basti pensare che la coppia di attaccanti che nel febbraio del 2008 ha regalato a Massimo Moratti era composta dal diciottenne Mario Balotelli e da Mattia Destro, diciassette anni. Due scarti dell’Inter. Due che, a detta di Cesare Prandelli, comporranno il tandem d’attacco della nuova Italia, quella proiettata verso Brasile 2014.

Dopo aver saltato per squalifica la prima di campionato, Destro, arrivato ad Appiano Gentile da Ascoli all’età di 14 anni, è pronto ad esordire domenica sera con la maglia giallo e rossa proprio a San Siro contro l’Inter. A Milano, nonostante i due scudetti vinto con le giovanili nerazzurre e quel Viareggio, non hanno mai creduto nelle sue possibilità: l’hanno mandato in giro senza un progetto preciso e alla fine l’hanno ceduto a titolo definitivo al Genoa nel quadro dell’affare (affare?) Ranocchia, due anni fa. Solo che, dopo le dodici reti realizzate nel passato campionato con la maglia del Siena, l’Inter (e la Juve, e il Milan), gli uomini di Moratti avrebbero voluto riportarlo a Milano, ma Mattia è stato irremovibile: mi avete cacciato, non torno. Ha scelto Roma e la Roma stregato dall’idea di giocare agli ordini di Zdenek Zeman, il mago del gol. E l’appuntamento/esordio di domenica al Meazza sembra quasi un segno del destino.

L’interrogativo che riempie le chiacchiere dei tifosi romanisti, ancora scossi e perplessi per il caso Bojan, è il seguente: ma Destro dove giocherà? Durante i test precampionato (si è unito al gruppo solo a Irdning, non ha partecipato alla tournée negli States) Mattia è stato impiegato stabilmente da attaccante centrale, sempre in alternanza con Osvaldo. Dato che l’italo-argentino è l’attaccante più in forma della Roma è impossibile pensare che l’uno faccia fuori l’altro; molto più probabile (anzi, sicuro) che i due vadano in campo in contemporanea, con Totti, Lamela, Lopez e Tallo (di fatto, il vice Totti dopo la partenza di Bojan) a giocarsi la terza maglia disponibile. Scherzando (o no?) Zeman un po’ di tempo fa disse: «Destro? Con quel nome può giocare a destra...».

In realtà, Mattia ha fatto sempre il centravanti mentre Osvaldo ha giostrato anche da attaccante esterno, e quindi avrebbe maggiore confidenza rispetto all’ex senese con quella posizione decentrata. Volendo esagerare, però, in ogni caso uno dei due sarà costretto a giocare fuori ruolo.