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Derby e antisemitismo, Liguori: “Resto a casa, è ora di prendere una posizione seria”

Derby e antisemitismo, Liguori: “Resto a casa, è ora di prendere una posizione seria” - immagine 1
Il giornalista e tifoso della Roma ha scelto di non andare allo stadio per il derby di oggi in seguito alla vergogna di alcune "manifestazioni razziste e antisemite"
Redazione

Stavolta la cosa piùseria non saranno le tattiche, i giocatori, gli allenatori, ma il comportamento di noi tifosi. Paolo Liguori, nell'editoriale su 'Il Messaggero', parla degli episodi di adesivi antisemiti nei giorni precedenti al derby: "Oggi, con due guerre in corso trovo intollerabili le manifestazioni razziste, antisemite, o violente che purtroppo ho trovato sui social. Sinceramente. “Ebreo e giudeo” usati in modo dispregiativo io, romanista e cristiano, da sempre e per sempre, non posso sentirli. E, per protesta e prevenzione,non sarò allo stadio, vedrò il derby in tv, dopo tanti anni. Non canterò l'inno di Antonello, perché quando si fa sul serio, in presenza di tragedie vere, bisogna prendere una posizione. Detto questo, il Derby si giocherà e spero con tutto il cuore che Daniele De Rossi lo vinca: all'improvviso si è trovato a Lecce con gli stessi guai che ha avuto José, assenti e infortuni di giocatori chiave. Io soffrirò di più davanti alla Tv, ma mi consolo pensando che come me vedranno la partita anche Mourinho e Sarri: comune destino, quasi all'unisono, di due tra i migliori visti all'Olimpico".

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