rassegna stampa

Derby, Capitale in “ostaggio”: cori e insulti prima del match

Ieri l’area attorno all’Olimpico appariva militarizzata. Strade chiuse, auto rimosse, bus deviati

Redazione

Mezza città bloccata, 1.500 agenti, carabinieri e vigili schierati, idranti, blindati, pattuglie a cavallo, l’elicottero della polizia che si alza in cielo. Il Derby ad alta tensione tra Lazio e Roma dopo l’omicidio e i funerali vietati di Fabrizio Piscitelli, alias “Diabolik”, capo ultras degli Irriducibili, si conclude senza i temuti scontri, ma ancora una volta la Capitale paga un tributo “straordinario” in quanto a spiegamento di risorse, come riportano Alessia Marani e Camilla Mozzetti su Il Messaggero.

Ieri l’area attorno all’Olimpico appariva militarizzata. Strade chiuse, auto rimosse, bus deviati: a Ponte Milvio i residenti si sono barricati in casa. Non è mancato il gruppo dei laziali che intona indisturbato l’odioso e razzista refrain: "Romanista ebreo", condito da saluti romani. Non c’è stato però l’annunciato corteo degli Irriducibili dal piazzale fino all’ingresso della Nord.

Il pareggio, poi tutti a casa. Ma sul finale si è sfiorato il contatto tra le tifoserie: circa 60 romanisti incappucciati, bastoni in mano, hanno raggiunto via Flaminia, urlando "laziale dove sei?". Il gruppo di Fedayn ha poi invertito la rotta verso piazza Mancini. Controlli fino a tarda sera nel timore di agguati isolati.