Oh nooo. Ci risiamo. A nove anni di distanza, scrive Emiliano Bernardini su Il Messaggero, riecco Ranieri alla guida della Roma. Si gioca la Champions. Ironia del destino tra lui e l’obiettivo c’è un’altra volta la Lazio che, e questo fa sorridere davvero, incontra i nerazzurri. No, non l’Inter di Mourinho ma l’Atalanta di Gasperini.
rassegna stampa
Derby a scanso di equivoci
Roma e Lazio al veleno nel ricordo della gara del 2 maggio del 2010 all’Olimpico tra i biancocelesti e l’Inter di Mourinho
Da giorni in città non si fa altro che ricordare quella volta in cui i biancocelesti persero contro Eto’o e compagni con tanto di striscione ironico “Oh nooo” alle reti di Samuel e Thiago Motta. Un ko che di fatto compromise la corsa scudetto della Roma. La “paura” dei romanisti è che la Lazio lasci vincere l’Atalanta per intralciarne nuovamente il cammino. Immediata l’imbeccata con una domanda nella conferenza stampa della vigilia a Trigoria. Ranieri, tecnico furbo e navigato, non perde l’occasione di agitare le acque: "Così fu" attacca, poi in modo più diplomatico prosegue "A me non interessa, a queste cose ci deve pensare la Lega. Io penso a giocare, ad allenare. Sono sempre stato una persona leale, e questo per me è importante".
La dura risposta da Formello per bocca del il portavoce del club biancoceleste, Arturo Diaconale: "Credo che su queste dichiarazioni di Ranieri debba intervenire la Lega dato che si tratta di affermazioni gravi e pesanti. Il tifoso può dire quello che vuole mentre la persona responsabile deve compiere dichiarazioni che siano suffragate da prove altrimenti diventa tutto esclusivamente offensivo verso una squadra e una società che non lo merita. La Lazio farà la propria parte giocando al 100% e disputando una grande gara contro l’Atalanta".
IImmediato l’intervento della Procura Federale guidata da Giuseppe Pecoraro che, dopo una segnalazione, ha chiesto l’acquisizione del video della conferenza.Sarà molto difficile che il tecnico giallorosso possa andare incontro ad una sanzione. Caso chiuso al meno per la giustizia sportiva. Appuntamento alla prossima polemica.
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