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rassegna stampa

Dentro o fuori. Lucio sogna il gran finale

Spalletti, il derby e una coppa amica vinta già 2 volte. Ma questa, dice, determinerà il suo futuro nella Roma

Redazione

La Roma e anche Spalletti domani sera conosceranno il loro destino. Il derby di domani conta più per Lucio, scrive Ugo Trani su Il Messaggero, perché nella semifinale di ritorno contro la Lazio, più che la stagione, c’è in palio il futuro del tecnico.

Se il campionato resta aperto è solo perché, con 8 giornate ancora da giocare, sono comunque 24 i punti a disposizione. La Coppa Italia, nonostante lo svantaggio accumulato all’andata (0-2), diventa invece l’obiettivo più vicino: per rimanere a Trigoria basta vincere 2 partite.

Se Spalletti dovesse andar via la scelta del suo erede sarà condivisa, ma individuale. Il favorito per Pallotta è fuori del GRA: Baldini. Da Conte a Mancini, passando per Sarri, Montella e Gasperini, la lista italiana è ricca e abbondante. Quella straniera un Pochettino meno. Almeno fino a quando il Psg non si pronuncerà su Emery.

La favola di Spalletti, da allenatore della Roma, si arricchisce nelle pagine dedicate alla Coppa Italia. È il suo torneo di riferimento. L’ultima sua partecipazione, sempre da romanista, coincide anche con il peggior risultato. Nel 2009 incrociò per la quarta stagione di fila l’Inter. Non più in finale, ma nel quarto di finale, tra l’altro giocato in trasferta. Cambiò anche il rivale sulla panchina nerazzurra, con Mourinho chiamato da Moratti al posto di Mancini e capace sfilare ai giallorossi, sempre a San Siro, già la Supercoppa italiana il 24 agosto 2007 (8-7 dopo i calci di rigore). Il ko del 21 gennaio (2-1) cominciò ad allontanare Lucio dalla capitale. Il toscano si dimise dopo le prime 2 partite del campionato successivo. Ma la curiosità è un’altra, ancora legata alla Coppa Italia del 2009: la conquistò proprio la Lazio.