Il primo gol stagionale di De Rossi serve solo ad accarezzare il sogno qualificazione. La rabbia arriva dopo. Tanta. Dura stavolta reggere l'urto e il peso di questa eliminazione, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.
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De Rossi salva Di Francesco: “Merita di restare”
Il capitano si schiera dalla parte di Eusebio: "La Roma ha dimostrato di starci con la testa e con il cuore. E pure di stare con il suo allenatore"
Quell'episodio da rigore su Schick grida vendetta. C'è solo la sua voce a cui aggrapparsi. Non parlano dirigenti. Non parla l'allenatore che viene visto sul pullman da solo (sarà multato dalla Uefa). Il momento è delicato.
De Rossi non parla in modo affrettato. Gli anni della vena sul collo hanno lasciato spazio ad un temperamento diverso. Un temperamento da Capitano. "Rimango della mia opinione. Siamo arrivati a 1' dai rigori che ci avrebbero permesso di superare gli ottavi di Champions per il secondo anno consecutivo. Non so che succederà ma nessuno toglierà al mister ciò che ha fatto l'anno scorso e che ha fatto quest'anno. Purtroppo c'è sempre stata la poca continuità in campionato".
Gli occhi tradiscono quello che dice il cuore: "Non meritavamo di uscire così. Va accettato per quello che è, sicuramente la modalità è terribile da accettare. Siamo una squadra particolare, viviamo di alti e bassi, sicuramente non abbiamo fatto una partita perfetta ma ho visto un gruppo di giocatori e uomini seri, che ci tenevano tanto. Sarebbe stata dura anche perdere ai rigori, magari sarebbe stata meglio invece di un rigore al 115'. All'andata meritavamo di vincere". Attacca e difende. E così diventa lo scudo di uno spogliatoio divenuto bersagli di critiche feroci: "Sono fierissimo di questo gruppo. A volte ci siamo addormentati, stavolta abbiamo mantenuto la tensione alta, loro sono forti".
C'è un quarto posto ancora da conquistare: "Deve essere una spinta perché la nostra stagione non finisce qui. Si spegne un sogno in modo doloroso ma abbiamo tante partite".
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