rassegna stampa

De Rossi: «L’ultimo anno? Spero sia il più bello»

"Non si deve essere frettolosi nel catalogare le stagioni già ora. Il calcio mi ha insegnato che la percezione che si ha ad agosto non è sempre reale"

Redazione

Quella contro il Liverpool è stata per la Roma una partita dal sapore europeo. Il match vinto contro la squadra di Klopp è stato il primo esame per capire a che punto è il gruppo di Spalletti. È curioso di capirlo anche De Rossi che prima della partita ha affermato:«Noi nazionali siamo tornati presto, perché sapevamo che ci sarebbe stato un impegno decisivo come i play off di Champions».

Daniele, insieme a Totti, Spalletti e Sabatini, ha il contratto in scadenza il prossimo giugno. Se per il capitano sembra proprio che questo sarà il suo ultimo anno da calciatore, De Rossi ha deciso di rimandare il discorso ai prossimi mesi: «Sono serenissimo, proprio perché non ci sto pensando. Prima o poi dovrò farlo, ma non ora. Proprio perché potrebbe essere l'ultima perché non farla diventare la più bella? Quello è il mio obiettivo, non sarà facile. Il ciclo della vita di un calciatore è ben chiaro. Un uomo maturo deve essere al passo col suo fisico e la sua dignità, quindi ogni decisione sarà vissuta con grande serenità. Non c'è nessun cataclisma che deve accadere affinché io rimanga o meno alla Roma, per ora non ne abbiamo mai parlato e ho deciso io perché non mi farebbe bene».

Sul campionato, invece, il numero 16 giallorosso : «Non si deve essere frettolosi nel catalogare le stagioni già ora. Il calcio mi ha insegnato che la percezione che si ha ad agosto non è sempre reale. Il calcio, anche se la Juve ha fatto una squadra stellare, ci ha insegnato che tutto può succedere. Guardate il Leicester, il Portogallo o la stessa Italia che non era quotata per fare bene e invece ha fatto un'ottima figura pur non vincendo. Prepariamoci come stiamo facendo senza pensare ai giocatori del Napoli e della Juve. L'importante è lavorare ed essere forti ovviamente, perché se sei distante anni luce da chi è davanti non se ne deve parlare. Questo però non è il nostro caso, noi siamo una squadra forte che gioca bene. Si tratta anche di continuità, sono già sei mesi che lavoriamo col mister e quindi ci conosceremo ancora meglio. Poi si vedrà, c'è la prima partita la seconda e così via Iniziamo provando a vincere queste, una per una».

Per Mario Rui, invece, dopo i disagi per partire da Boston, inizia il momento più delicato: dopo un paio di giorni di fisioterapia per sgonfiare l'arto, venerdì si opererà a Villa Stuart dal professor Mariani per ovviare alla lesione del legamento crociato del ginocchio sinistro.

Stefano Carina