"Mai giocata una partita così". Sarà, domani sera, la sua numero 117 in azzurro. De Rossi salirà al 4° posto, dietro agli altri senatori d'Italia, a Buffon che arriverà, proprio alla Friends Arena di Solna a 174, e agli ex Cannavaro, il capitano del trionfo di Berlino che si è fermato a 136 e a Maldini che ha raggiunto quota 126. Daniele, però, non fa riferimento a se stesso e al suo nuovo traguardo in nazionale. "Ho vissuto quarti, semifinali e finali con questa maglia. Pure qualche ottavo con la Roma in Champions, passato con grandi performance. E, anche quando abbiamo perso, siamo usciti dal campo sapendo di essere stati comunque bravi ad arrivare fin lì. Stavolta no, è il mio primo spareggio. E non si può sbagliare. Perché la sconfitta sarebbe dolorosa». Si ferma e aggiunge: «Diventerebbe una macchia nel nostro curriculum». Parla di se stesso, ma si riferisce anche agli altri big. Quel "timbro", come lo chiama lui, diventerebbe "insopportabile".
rassegna stampa
De Rossi, leader oltre la sconfitta: “Sarebbe una macchia”
Il centrocampista della Roma: "E' il mio primo spareggio. E non si può sbagliare"
Fa un appello: "Bisogna stare vicini all'Italia. Mi auguro che il pubblico di San Siro ci dia una grossa mano. Ma non dobbiamo chiedere alla gente di avere fiducia. Dobbiamo essere noi ad averne, dentro lo spogliatoio".
Daniele è il capocannoniere del gruppo di Ventura: 21 reti, come evidenzia Ugo Trani su Il Messaggero. "Quando ho cambiato posizione in campo, arretrando, pensavo di non segnare più. Prima, da mezzala pura, riuscivo a farne anche dodici-tredici, tra campionato, coppe e nazionali. L'esperienza però mi ha migliorato sulle palle inattive. E non mi sono fermato, sfruttando rigori, punizioni e qualche colpo di testa".
© RIPRODUZIONE RISERVATA