rassegna stampa

De Rossi lascia: “Sono triste”

Daniele si ritira a 37 anni, saluta l’Argentina e torna in Italia per fare l’allenatore: "Voglio stare vicino a mia figlia Gaia. La Roma è la mia vita, ma amo anche il Boca"

Redazione

"Ha segnato il ragazzino". Sì, era un bimbo, quel De Rossi, nel maggio del 2003, quando per la prima volta veste da titolare la maglia della sua Roma, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.

"Ha segnato il ragazzino", lo disse Franco Sensi, il presidente, commosso in tribuna, non ricordava il nome, ma di Daniele sapeva già tutto. Tutti sapevano tutto. Daniele pure sapeva.

Sapeva che avrebbe donato "una sola carriera alla Roma". Non sapeva che l'avrebbe dovuta lasciare prima del previsto, quando non voleva lui ma hanno voluto altri. Sapeva che avrebbe amato solo un'altra squadra poi, cioè il Boca. Non sapeva che ci avrebbe giocato, lo ha capito col tempo e quando è rimasto a piedi. Un rapporto breve ma intenso con gli argentini, finito con qualche mese di anticipo, dicono, per incomprensioni con la nuova società (la cordata di Jorge Ameal guidata dal Mudo Riquelme tra i dirigenti). Daniele dice addio al calcio. Non vedeva l'ora di tornare a casa, qui c'è la sua famiglia, che non vuole tenere lontano più di quanto non abbia già fatto. Ha bisogno di stare vicino soprattutto alla figlia Gaia. E poi, alla piccola Olivia e a Noah, più la bellissima compagna, l'attrice, Sarah Felberbaum.

Daniele ha dato alla Roma un'anima, parecchie fibre muscolari, caviglie, per non parlare delle presenze (616, solo Totti ha fatto di più) e dei gol (63). Ha regalato spessore, romanismo, romanità, senso di appartenenza, merita una partita d'addio, come si deve. Quelle qualità ancora echeggiano da queste parti, che mancano.

Torna in Italia da uomo più maturo, bastava sentirlo parlare ieri in perfetto Porteño per capire che stiamo raccontando un giocatore e un uomo di alto livello. "E' un giorno triste", ha detto in conferenza stampa, dopo aver comunicato al club che avrebbe ripreso la strada di casa (dei campioni del mondo in attività è rimasto solo Buffon). "Non ho problemi fisici, ho solo voglia di tornare dalla mia famiglia".

"E' un giorno triste avrei voluto giocare altri dieci anni. Il mio futuro è tracciato farò l'allenatore e studierò nei prossimi mesi. La Roma è stata la mia vita, non pensavo di amare un'altra squadra come è successo con il Boca. Sarò sempre parte di questo club. Potrei avere aperto una strada, spero che altri calciatori europei possano venire qui".