Sinisa Mihajlovic è andato in panchina ieri sera all’Olimpico: cappellino rossoblu, cappotto lungo, sciarpa, guanti e il sorriso di chi è pronto a godersi un match pieno di significato, come riporta Gianluca Lengua su Il Messaggero.
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Dall’ospedale all’Olimpico: la lunga corsa di Sinisa
La sua presenza a Roma è stata in dubbio fino all’ultimo
La sua presenza a Roma è stata in dubbio fino all’ultimo, poi, una volta avuto il via libera dall’ospedale che lo ha in cura, la corsa verso la capitale.
Dimesso dall’Istituto di Ematologia Seragnoli di Bologna, dopo i risultati positivi alla programmata terapia antivirale, il tecnico è corso per essere vicino alla squadra.
A metà luglio dello scorso anno Mihajlovic in una conferenza stampa aveva annunciato di essere stato colpito da leucemia e, con le lacrime agli occhi, ha promesso di sconfiggere la malattia per i suoi familiari. Da quel giorno sono cominciati i cicli di chemioterapia e il 29 ottobre Sinisa è stato sottoposto a trapianto di midollo osseo da donatore non familiare.
Mihajlovic non ha mai smesso di combattere e quando ha potuto è sempre andato in panchina per stare vicino ai suoi calciatori o dirigere gli allenamenti a Casteldebole.
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