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Il Messaggero

Dalla Coppa delle Coppe alla Champions: per la Roma il Porto è ancora un tabù

Redazione
I precedenti non sono confortanti: l'ultima volta sconfitta con esonero di Di Francesco. Brutte figure anche di Spalletti e Liedholm

II Porto, se proprio andiamo a scavare, almeno un bel ricordo lo evoca. L'ultimo precedente è stato in Champions, che la Roma ormai ha dimenticato come è fatta, che atmosfera si respira. La Coppa che vorrebbe giocare, e a questo punto l'unica strada percorribile è proprio l'Europa League. Come riportato da Alessandro Angeloni su Il Messaggero, il Porto è e resta quella notte di Zaniolo, ma è anche un rigore negato a Schick è l'esonero di Di Francesco e l'arrivo di Claudio Ranieri II. Il Porto, per la Roma, è una specie di maledizione ricorrente: 1 sola vittoria, a fronte di 3 sconfitte e 2 pareggi. Il Porto è anche Luciano Spalletti, che uscì per mano del Porto di Espirito Santo dallo spareggio Champions nell'agosto del 2016. Una notte da dimenticare. Notti da dimenticare, sempre con i portoghesi, anche per la Roma di Liedholm: stagione 1981-1982, ottavi di Coppa delle Coppe, sconfitta per 2-0 in Portogallo, con i gol di Wals e Alberto Costa. Giovedì si replica, Ranieri vuole rompere l'ennesima maledizione. Il Porto è terzo a nove punti dalla prima, lo Sporting, e a quattro dalla seconda, il Benfica. La Roma ormai è affezionata al playoff e il precedente è confortante, le è capitato di giocarlo anche con Mourinho, arrivando in finale contro il Siviglia. Ranieri vuole giocarsela con i suoi uomini di esperienza, che sapientemente ha tenuto a riposo/vacanza contro il Venezia. Non è detto che riapparirà Pellegrini, che con non aveva giocato con il Napoli e poi non è stato riproposto dall'inizio con il Milan in Coppa Italia. E il dubbio riguarda pure un altro giocatore: Dovbyk. Per caso, Ranieri a Venezia ha fatto riposare Shomurodov per schierarlo in Portogallo? Tutto o quasi, è lecito.