Un selfie è per sempre. “Il selfie di una carriera”, la definizione dell’Uefa cha deciso di dedicare il day after del derby proprio a Francesco Totti, ricordando tutti gli attimi del suo passato in giallorosso, dai gol, ai successi, ai suoi record, compreso l’ultimo sancito nel derby. Eppure a qualcuno - vedi Lotito, il Codacons e Nicchi («Andava ammonito») - non è piaciuto quello scatto e per ovvi motivi al presidente, chi protegge i consumatori parla di pubblicità occulta, mah. Per l’Europa e per il mondo, Francesco è un genio, per Lotito una sorta di genio del male, un provocatore. Il capitano della Roma se ne farà una ragione e per un giorno si è dedicato al ritaglio dei giornali, un po’ come faceva Nanni Moretti in “Aprile”, suo celebre film, quello in cui esortava D’Alema a «dire qualcosa di sinistra». Il calcio non ha destra, non ha sinistra e se ce le ha, Totti le ha quasi avvicinate.
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Dal gol all’autoscatto, l’Uefa celebra il genio Francesco
L'organo europeo ha deciso di dedicare il day after del derby proprio a Totti, ricordando tutti gli attimi del suo passato in giallorosso, dai gol, ai successi, ai suoi record, compreso l’ultimo sancito nel derby.
LUI PER GLI ALTRI - L'Equipe lo ha chiamato «Roi du derby», facile la traduzione. Per gli inglesi e tedeschi è semplicemente «cool», un «figo», alla romana, «fico» e il Mirror (più Sport Bild), appunto, ha chiesto ai suoi lettori: «È Totti è il calciatore più figo di sempre?». Prima opzione: sì. Seconda opzione: sì. La risposta non c’è o è chiarissima. Una volta a Zeman domandarono: i tre giocatori più forti in Italia. Risposta del boemo: Totti, Totti, Totti. Appunto, ci risiamo. Andando nel mondo social, dove spesso sono protagonisti proprio personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo, in due su hanno apprezzato quel clic dell’Olimpico. Uno, Bobo Vieri, suo vecchio amico di Nazionale: «Grande Totti, selfie da paura». L’altro, Jovanotti: «Di calcio non so niente, ma Totti è Totti».
PANINI CON IL CAPITANO - C’è un’altra immagine che sta per passare alla storia. Qui non siamo al selfie, ma alla mano di un fotografo vero, che ha immortalato l’acrobazia di Totti in occasione del secondo gol alla Lazio. Quella foto è stata abbinato alla celebre sforbiciata di Parola, copertina degli album di tutti gli appassionati di calcio in Italia. Totti-Parola, insieme, vicini. Simili. Quel gol diventerà una figurina celebrativa per il “Film del Campionato” all'interno dell'album della nuova collezione Calciatori 2014-2015. Totti ha dato il là pure a selfie finti e ironici, alcuni pure contro di lui e la Roma, come era normale che fosse, quando si riesce a usare un po’ di ironia. Ce n’è uno fatto dai laziali con la faccia di Totti e alle spalle la Lazio in festa per la vittoria della Coppa Italia del 2013; divertente anche quello in cui nel selfie, al posto di Totti, c’è Lotito, tanto per ironizzare sul suo noto presenzialismo; e anche quella con l’altro capitano, Mauri, ma al posto della Sud c’è il carcere di Rebibbia.
LE PAROLE SCUDETTO - «Spero di vincere di nuovo qualcosa, sono convinto che ci riusciremo. Noi e la Juventus siamo le squadre più attrezzate per vincere il campionato, ma il cammino è lungo». Totti ha parlato qualche giorno fa al sito statunitense Bleacherreport.com, ricordando anche la rete di Manchester, altro momento di gloria quest’anno. «È stato una bella serata ma in Champions abbiamo avuto un girone molto difficile. L’eliminazione, qualcosa, ci ha insegnato e spero ci sia servita da lezione. Rimpianti per non aver vestito la maglie importanti? Non ne ho». Due parole su De Rossi e Florenzi, colleghi di romanismo. «Sono grandi giocatori, ma soprattutto grandi amici. E resteranno qui per molto tempo. Cosa cosiglierei a un giovane che vuole diventare come Totti? Di ripetere quello che ho fatto da vecchio, se ci riesce. I compagni più forti con cui ho giocato? Batistuta e Cassano». E l’idolo? Quello si sa, Peppe Giannini. Nota la storia del poster in camera e dell’esordio vicino all’ex capitano della Roma. Da lui ha ereditato la celebre maglia numero 10. Peppe era il riferimento romano, il giocatore che gli ha fatto girare la testa è stato Ronaldo, il fenomeno: «Straordinario». E Totti ha dimostrato che ci sono tanti modi per esserlo. Oggi basta anche un selfie.
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