Ricomincio da Dzeko. Poco importa se il bosniaco è nervoso (per informazioni chiedere a El Shaarawy), a volte appare svogliato e fa fatica a trovare la porta avversaria. L’Edin furioso rimane sempre il punto di riferimento della manovra giallorossa. Ancor di più adesso con il 4-2-3-1, ricordando per certi versi il Totti di matrice spallettiana. Fa salire la squadra, apre i varchi ai compagni, è utile nelle spizzate sui palloni alti e, come accaduto nel derby, quando può va anche alla conclusione.
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Da Cristante a Dzeko, il destino si chiama Plzen
Il bosniaco sembra aver un conto in sospeso con il Plzen. In carriera gli ha segnato altre tre volte
Il bosniaco sembra aver un conto in sospeso con il Plzen. In carriera, infatti, gli ha segnato altre tre volte: due con il Manchester City e una, addirittura, con il Teplice in un rocambolesco pareggio 3-3 nel 2005.
Sei gol in cinque gare: media da capogiro. La squadra ceca evoca bei ricordi anche a Cristante. Il centrocampista che domani sostituirà De Rossi (infiammazione al ginocchio per il capitano giallorosso: out anche a Empoli) in mediana, ha esordito con la prima squadra del Milan proprio contro il Plzen in una gara di Champions (finì 2-2), il 6 dicembre del 2011, a 16 anni e 9 mesi.
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