Da Como al Como, è un’altra Roma

Mamma che umidità a Como quel pomeriggio. Ti entrava nei giubbotti, tra i cappelli e i guanti di lana, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Era il 15 dicembre, la Roma si era mangiata il Braga tre giorni prima, in Europa League; il Como non vinceva in casa dal 29 settembre e al Giuseppe Sinigalia aveva sempre incassato gol, non c'era ancora quel fenomeno di Diao, Dele Alli era un ragazzo come noi. Ma sul Lario, il freddo, lo prende soprattutto la Roma di Claudio Ranieri, che in quell'occasione davanti agli occhi dei divi hollywoodiani Keira Knightley, Michael Fassbender e Adrien Brody - sembrava ancora la squadra spenta, impaurita e tremendamente bruttina di Ivan Juric. Ma da quella giornata grigia, tendente al nero, i ragazzi di Ranieri ritrovano la via verso la resurrezione, verso una speranza. Claudio ha capito tante cose: su chi contare e chi no, chi è più titolare e chi meno. Comprese le partite di Coppa, da quel giorno si registrano due sole sconfitte, una in Europa League, contro l'Az Alkmaar in Olanda, L'altra in Coppa Italia a San Siro, con eliminazione dolorosa, contro il Milan. Se guardiamo solo il campionato, e questo il pezzo forte, la Roma di Ranieri è tornata in piena corsa per l'Europa con sette vittorie e tre pareggi, risultando la migliore (e prima in classifica) nel 2025. Ma tornando a Como.