Gli effetti sono già evidenti, scrive Eleonora Trotta su "Il Messaggero". Il coronavirus ha inevitabilmente contagiato il calcio e il mondo degli affari che, solo lo scorso gennaio, aveva registrato picchi record con lo sbarco di Eriksen e la campagna acquisti da circa 100 milioni del Napoli. La prossima sessione conoscerà il linguaggio dei tagli, del risparmio e, soprattutto, del ridimensionamento del valore dei cartellini. Perché la crisi è globale e non risparmierà quasi nessuno. Servirà rimodulare gli accordi, le offerte e i prezzi dei calciatori.
rassegna stampa
Crolla il mercato, è l’effetto virus
La crisi del calcio porterà a scrivere nuove regole sulle compravendite. Cambiano i parametri economici e gli ingaggi: via al ridimensionamento
Ad esempio l'Inter ha già dato il via libera al ritorno di Sanchez allo United mentre il Milan non sembra intenzionato a confermare il 38enne Ibrahimovic. Il lavoro più difficile sarà quello sulla testa dei giocatori. Molti rifiutano l'idea di dover rinunciare anche solo al 20-30% dei loro stipendi. Anche la Juventus dovrà fare i conti con un monte ingaggi (150 milioni netti) fuori tempo. Pesano moltissimo i 31 milioni di Cristiano Ronaldo, ma anche gli 8 (più 4 di bonus) di DeLigt e i 7,5 di Higuain.
Per fronteggiare la delicata situazione in cui verseranno numerose società, molti ricorreranno così ancora di più agli scambi e alle sempre attuali plusvalenze. Cadranno le rivalità italiane ed aumenteranno le alleanze.
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