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Crisi infinita, Roma al bivio

Crisi infinita, Roma al bivio - immagine 1
L'attenzione verso la coppa, quest'anno, appare minore rispetto agli anni precedenti
Redazione

E un po' come svegliarsi e accorgersi che sta per ricominciare il giorno precedente. Dall'addio forzato di De Rossi all'arrivo di Juric, è cambiato poco e niente nella Roma, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Che dà l'impressione di essere ancora senza meta, senza un percorso tracciato e che la crisi non finisca mai. La sfida con l'Elfsborg ha evidenziato i soliti limiti, sempre più strutturali: c'è una Roma di titolari e un'altra di alternative, piuttosto lontane dal valore dei primi e ce ne siamo accorti in Svezia. Ma in Europa conta anche altro, che passa per la testa più che per le gambe, e forse bisogna attendere il responso della sfida con il Monza, una trasferta, viste le condizioni, pericolosissima. Perché se è vero che certe difficoltà sono emerse contro la quinta del campionato svedese, l'ultima della Serie A avrà sicuramente qualcosa di più, e inoltre non si trova nemmeno in acque calme, dal basso del suo ultimo posto. L'attenzione verso la coppa, quest'anno, appare minore rispetto agli anni precedenti: l'obbligo di andare in Champions, probabilmente, condiziona la psiche dei calciatori e forse anche dell'allenatore, chiamato a riportare in alto la Roma, un'impresa non facile. Ma a Juric poco si può chiedere, dal momento che è arrivato da poco. Di sicuro gli si può chiedere maggiore freschezza nelle dichiarazioni: dopo Elfsborg-Roma ha parlato di “progressi impressionanti”.