rassegna stampa

Cori discriminatori, il pallone a due facce Inzaghi: “Giusto fermarsi”. Allegri: “Inutile”

Di Francesco: "Io sto con Ancelotti. Il calcio può fare tanto e un segnale è fermarsi". Gasperini: "L’idea di sospendere le partite e mandare le persone a casa è una grandissima stupidata"

Redazione

Campanilistico per scelta e per natura, il mondo del pallone italiano naturalmente si è spaccato davanti alla tragedia e al razzismo, scrive Benedetto Saccà su Il Messaggero.

E ha dato la forma a due fazioni: da un lato quella degli allenatori che ritengono giusto fermare la partita e promettono di ritirare la propria squadra se dal pubblico piovessero ancora cori discriminatori; e dall’altro la corrente formata da chi, nonostante tutto, si guarderà bene dal richiamare la propria squadra o dal bloccare la gara. Vale la pena di ricordare che Carlo Ancelotti, l’allenatore del Napoli, già mercoledì sera dopo la sfida contro l’Inter aveva annunciato: "La prossima volta ci fermiamo".

"Se lo Stato non interviene, è giusto che un segnale arrivi dal campo. Io sto con Ancelotti. Il calcio può fare tanto e un segnale è fermarsi. Le squadre non devono accettare determinati cori e situazioni", ha spiegato Eusebio Di Francesco, l’allenatore della Roma.

Ecco Simone Inzaghi, poi, il tecnico della Lazio: "Fermarci può essere una soluzione da affrontare in futuro", ha dettato, seguito dal fratello Filippo, ora alla guida del Bologna: "È ora di finirla e farli finire. Bisognerebbe parlare di calcio. Non possono esistere al giorno d’oggi i buu razzisti".

Sul versante opposto, ecco spuntare il profilo di Max Allegri, l’allenatore della Juventus. "Non dobbiamo fermare il campionato. E solo l’ordine pubblico può sospendere la partita. Io non tollero nessuna forma di razzismo e insulto nei confronti anche di morti e tragedie. Purtroppo abbiamo perso educazione e rispetto. Per migliorare dobbiamo entrare dove ci sono i bambini piccoli: entrare nelle scuole farebbe bene perché su 100, magari 70/80 li instradi bene. Io sono per andare avanti, il problema va risolto a monte. La tecnologia negli stadi può andare a prendere chi fa casino", ha spiegato. Netto è stato Gian Piero Gasperini, il tecnico dell’Atalanta: che addirittura ha bollato la proposta con il termine stupidata. "L’idea di sospendere le partite e mandare le persone a casa è una grandissima stupidata. Chiudere gli stadi è una decisione che mi costerna. Non è il modo di prendere provvedimenti. Tutto quello che è contro il calcio a me fa male ma farci passare per paese razzista sarebbe un errore". E anche Walter Mazzarri del Torino ha un pensiero simile. E Luciano Spalletti dell’Inter? "Fermare la gara per gli ululati? È già successo, ora bisogna fare qualcosa di più".