rassegna stampa

Collina, che scempions

I clamorosi errori arbitrali a Madrid e Roma hanno condizionato le due semifinali: indispensabile la Var

Redazione

La domanda è semplice: come mai l'Uefa non vuole la Var in Champions? Dice lo sloveno Aleksandar Ceferin, il presidente del massimo organismo calcistico europeo: "Nessuno ancora sa esattamente come funziona. C'è ancora molta confusione" (Bratislava, 26 febbraio).

È abbastanza sorprendente, ne converrete, come scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero, che Ceferin (che mercoledì sera era all'Olimpico) sappia poco di Var visto che ci sono diversi grandi campionati, tipo la Serie A, la Liga portoghese e la Bundesliga più la FA Cup in Inghilterra, che usano regolarmente la moviola in campo. E che la stessa Var verrà utilizzata a Russia 2018. Come dire: nel mondo sì, in Europa no. Strano.

Si inserisce un altro interrogativo: gli arbitri tipo Skomina o Cakir sono scarsi oppure sono in malafede? Fatta salva la loro buonafede (o no?), vien da sé che sono scarsi. Inadeguati, in parole povere, a dirigere partite del calibro di una semifinale di Champions League. Inadeguati o fuori forma, ma questo dovrebbe essere un argomento sotto la lente d'ingrandimento del loro designatore (presidente della Commissione Arbitri, dal gennaio 2017), Pierluigi Collina. Che, a giudicare da quanto combinato dai suoi ragazzi a Madrid (due volte) e all'Olimpico, dovrebbe rassegnare al volo le dimissioni.

Nel calcio gli allenatori che sbagliano si cacciano, resta da capire come mai lo sloveno Skomina sia riuscito, dopo 15 anni di carriera internazionale, ad entrare nel gruppo degli arbitri per Russia 2018 dopo aver fallito le selezioni per Sudafrica 2010 e Brasile 2014. C'entra, forse, il fatto che il suo connazionale Ceferin sia diventato presidente dell'Uefa soltanto nel settembre del 2016?

La Var, lo stiamo sperimentando in Italia, non risolve tutti i problemi ma aiuta a riparare a molti errori. Se qualcuno non vuole correggerli, evidentemente ha interesse affinchè gli errori ci siano.