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rassegna stampa

Cobolli, il primo acuto del tennista romanista: “Ma se penso che siamo settimi…”

Il giovane ha vinto l'ITF di Antalya e iniziato a riempire la bacheca da "pro"

Redazione

"Stefano te lo devo dire: io non ho mai visto un ragazzino che gioca così bene a pallone decidere di passare al tennis". La frase è di quelle che sono destinate a essere ricordate, almeno dai protagonisti. A pronunciarla, sei anni fa circa, fu Bruno Conti che stava colloquiando con Stefano Cobolli, padre di Flavio. Il quale Flavio, da pochi giorni, aveva compiuto una di quelle scelte che ti condizionano per tutta la vita: lasciare a 13 anni le giovanili della Roma e l'amato ruolo di terzino destro, nel quale si cimentava con ottimi risultati, per dedicarsi ad un altro sport. "La Roma è sempre stata e sempre sarà la mia passione - ha raccontato Flavio - ma avevo capito benissimo quale sarebbe stata la mia strada. Bruno mi disse che avrei avuto un anno di tempo per prendere una decisione definitiva, ma per me i giochi erano fatti".

Quella scelta ha portato Flavio a conquistare, domenica scorsa, il suo primo titolo da professionista, un ITF da 15.000 dollari ad Antalya, in Turchia. Guarda caso, scrive Piero Valesio su "Il Messaggero", la stessa città dove Lorenzo Sonego conquistò poco meno di due anni fa, il suo primo titolo Atp. Se Sonego, tanto per continuare del paragone, è nutrito dalle sue radici torinesi, Cobolli lo è da quelle romane. Ha vissuto tutta la prima parte della sua vita nell'abitazione di famiglia sulla Cassia. Poi si è trasferito a Belpoggio, praticamente a una manciata di minuti di auto dalla Rome Tennis Academy dove tuttora si allena e, in sostanza, vive.

Con il successo in Turchia Flavio si è issato fino alla posizione n. 837 della classifica Atp. Giocatore con un buon bagaglio di elementi tecnici ha nel servizio il colpo da migliorare ad ogni costo e su cui sta lavorando assiduamente come si conviene a uno che vuole guardare in alto e al quale, secondo molti osservatori, non è precluso l'ingresso fra non molto tempo nel club dei primi 100 giocatori del mondo. Dopo il successo in finale sullo svedese Madaras è corso in albergo a vedere la partita della Roma contro il Bologna: "Se penso che siamo settimi in classifica mi arrabbio" ha detto, da vero tifoso.