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rassegna stampa

«Ciao Giorgetto, Fedayn come noi»

«Ciao Giorgetto, Fedayn come noi»

Un pezzo di Curva Sud si è trasferita ieri a Don Bosco per l'ultimo saluto allo storico capo tifoso dei Fedayn

Redazione

Un pezzo di Curva Sud si è trasferita ieri a Don Bosco per l'ultimo saluto allo storico capo tifoso dei Fedayn Giorgetto, morto il 3 dicembre (il giorno prima del derby). In migliaia hanno affollato la basilica di San Giovanni Bosco: fumogeni, bandiere, sciarpe per ricordare Alessandro Marchionni, alias Giorgetto, una vita trascorsa nel settore 20-21 della Curva Sud, al muretto del gruppo ultrà più vecchio della Curva, nato al Quadraro negli anni 70, col simbolo dell'indiano sullo striscione e l'immancabile coro e quando more il prete da cantare allo stadio.

Davanti alla Basilica, numerosi gli striscioni esposti dai Fedayn ma non solo. «Guascone e sorridente così ti ricorda la tua gente», recitava quello più grande. «Sei stato Papa per un giorno ma ultras per sempre...ciao Gió», firmato Romanismo. Su uno dei balconi dei palazzi che si affacciano sulla piazza c'era scritto: «Voglia di stringerti un po'...Piazza Don Bosco te saluta. Giorgetto presente». Lo stesso Daniele De Rossi, con la fascia di capitano, ha omaggiato l'ultras romanista prima dell'inizio del match traRoma e Milan.

(E. Panarella)