Ci pensa Wesley, la Roma è lassù

Attaccata alle grandi, a tre punti dalla capolista Inter, come due settimane fa, ovvero prima dei blackout con Napoli e Cagliari. Il Como è delizioso, ma i giallorossi lo sono di più. Vince l'arroganza di una squadra sempre più ambiziosa e concreta, nonostante qualche passaggio a vuoto. Lo segna Wesley il colpo da tre punti, sotto la Sud, l'Olimpico è in delirio e torna a rivedere le stelle. E' la quinta vittoria per 1-0, la settima di misura: la faccia di una Roma impenetrabile e solida. Il quarto posto - scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero - è blindato, almeno per le feste di Natale. Battere il Como non è stato semplice, né era scontato. C'è voluta una prestazione seria, giocata ad alto livello dal principio alla fine. Gasp contro Fabregas, il vecchio e il nuovo, ma entrambi modernissimi. La partita non è spettacolare, è molto tattica. Nel match tra la Roma e il Como c'è un mix di classe e di agonismo, giocate raffinate e lotta. Dybala resta in panchina, ma sorride, Ndicka ha resistito alla chiamata nazionale dall'Africa, El Aynaoui no, e non c'è, è già beatamente in Marocco. Ferguson si fa trovare spesso nel posto giusto ma i difensori del Como - in quelle occasioni - sono più bravi di lui. Ma quando la palla da un terzino, Rensch, finisce all'altro terzino (via Soulé), Wesley, si materializza il credo di Gasp: gol del brasiliano e la Roma è, meritatamente, in vantaggio. Poi arranca nell'ultimo quarto d'ora, Svilar vive momenti d'ansia su qualche pallone che gli passa davanti e in un paio di mischie. Bailey prende il posto dell'esausto Soulé. Il giamaicano, nel recupero, sfiora anche il raddoppio.