L’ex arbitro internazionale, Graziano Cesari, oggi commentatore sulle reti Mediaset, condanna in toto la direzione di Gianluca Rocchi in Juventus-Roma. «Tutte le sue decisioni non sono per niente condivisibili, ed è strano che sia stato mandato lui a dirigere la gara, dopo che in settimana aveva viaggiato in Europa, dirigendo a Istanbul con qualche probelma», ha detto davanti alla telecamere.
rassegna stampa
Cesari condanna gli errori gravi
«Tutte le sue decisioni non sono per niente condivisibili, ed è strano che sia stato mandato lui a dirigere la gara, dopo che in settimana aveva viaggiato in Europa, dirigendo a Istanbul con qualche probelma»
Cesari è poi passato ad analizzare i singoli episodi che hanno caratterizzato la gara dello Juventus Stadium. Unico assenso, al presunto fallo di Manolas su Marchisio: «Non è rigore perché Marchisio, che sente l'appoggio sulla spalla dell'avversario, si sbilancia colpendosi una gamba con l'altra», ha sottolineato l’ex direttore di gara genovese. Che sul primo rigore per la Juve spiega: «Innanzituto non c'è volontarietà perché Maicon si ripara il volto, e il regolamento prevde una situazione di questo genere», premette Cesari. Che aggiunge: «È difficilissimo stabilire il punto di impatto, ma Rocchi cambia idea dopo un suggerimento perché concede il rigore dopo aver assegnato inzialmente una punizione».
Anche il rigore della Roma è generoso, e qui Cesari evidenzia come Rocchi sbaglia perché è lontanissimo dall’azione: «Il primo a commettere infrazione è proprio Totti, che "gira" la testa all'avversario». Forti dubbi anche sul terzo rigore («perché l'intervento è aereo») mentre sulla posizione di Vidal sul gol di Bonucci, cesari propende per il ”non disturbo”.
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