Mourinho lo ha detto fino a stancarsi: “Manca qualcosa”. Un centrocampista centrale. Un leader insomma. Possibilmente fisico, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Il messaggio lanciato contro la Fiorentina è stato inequivocabile: il giovane Darboe è finito in tribuna al fianco dell’infortunato Smalling; i due registi Villar e Diawara 90 minuti di panchina. Nel finale è entrato Bove. Lo spagnolo non è considerato pronto per quel ruolo, stesso discorso vale per Diawara che Mourinho ha provato nelle partite estive. Molto chiaro il discorso: solo con Cristante e Veretout è difficile. L’obiettivo di Pinto è quello di accontentare Mourinho, ma prima ci deve essere un’uscita. Se da un lato c’è la necessità di abbassare il monte ingaggi, dall’altra anche quella di fare spazio nel reparto. Diawara, fino ad ora, non ha trovato alcuna destinazione gradita, né i Wolves né il Torino dove è tramontata prima di nascere l’idea di uno scambio con Mandragora. In ambiente di mercato è circolato il nome di Pjanic, ma da Trigoria smentiscono. Lui aspetta la Juventus. Allora il nome più in auge rimane quello di Zakaria che è più mediano che regista. Tale ruolo lo ricopre Douglas Luiz dell’Aston Villa col contratto in scadenza nel 2023 e che costa sui 30 milioni. Operazione difficilissima, onerosa ma che rappresenterebbe l’ideale. C’è poi Anguissa che è un profilo simile a Zakaria. Da quando ha detto che vuole andare via da titolare fisso è passato panchinaro giocando 77 minuti in 4 partite. Più defilato Koopmeiners. Capitolo cessioni: a Fazio è stata recapitata un’offerta del Genoa per un biennale (formula 1+1). Per Olsen lo Sheffield preme. Nzonzi e Pastore chiedono una buonuscita.
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Cercasi regista: ecco il piano per sognare
Il nome più in auge rimane quello di Zakaria che è più mediano che regista
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