Squilla il telefono mercoledì sera: immediata chiamata di Lotito al presidente Beretta mentre Allegri e i giocatori bianconeri festeggiano a Madrid. La Juve a Berlino il 6 giugno scombussola i piani biancocelesti, ma la Lazio non ha alcuna intenzione di farsi trovare impreparata. D'altronde si gioca tutto nei prossimi 8-10 giorni: impossibile spostare la finale di Coppa Italia del 20 maggio, data alternativa già decisa a settembre – anche col benestare di Lotito - dalla Lega. Di conseguenza a Formello si stanno adoperando in queste ore per posticipare il derby, che potrebbe decidere le sorti della qualificazione alla Champions, del secondo e terzo posto. «Normalmente si cerca di mettere le squadre nelle stesse condizioni. In questa stagione è già accaduto di spostare delle gare al lunedì o al martedì per impegni infrasettimanali di un club. Nessuna delle avversarie si è mai lamentata», trapela dalla Lega. Dove però aspettano ancora una richiesta ufficiale, dopo il vertice ieri notte fra Lotito, Tare e il segretario Calveri. La sensazione è che oggi sarà presentata la domanda.
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C’è il Derby, Pioli vuole cambiare
La Lazio sta pensando al rinvio del derby, in Lega si aspetta la richiesta ufficiale per discuterne anche con la Roma. La data più probabile potrebbe essere lunedì 25 alle 18.00
TRATTATIVA
Intanto i piani alti della Lega danno la propria disponibilità di massima: «Richieste di questo tipo tendenzialmente vengono accettate». In queste ore, nonostante le smentite di rito, fitti i contatti informali con Trigoria, anche se il club giallorosso ribadisce che ufficialmente non ha ricevuto nessun segnale e aspetta vere comunicazioni. L'idea, comunque, non piace. Il perché è semplice: la finale di Coppa Italia si gioca a Roma, il derby si gioca a Roma, non si intravedono motivi logistici che possano giustificare un eventuale slittamento della gara. Il problema è che il consenso dell'altra parte, in questo tipo di scelte, non è così necessario. La decisione finale spetta infatti al presidente della Lega, legatissimo all'amico Lotito. Tra l'altro alla penultima giornata non ci sarebbe nemmeno la necessità della contemporaneità delle gare di serie A. Beretta in queste ore sta giocando con la diplomazia, ma per dare il via libera dovrà necessariamente ricevere l'ok del Casms e dell'Osservatorio (e di conseguenza della Prefettura). Il nodo da sciogliere è quindi legato (quasi esclusivamente) al sì delle istituzioni. E da queste ieri è arrivato il primo input: se si dovesse scegliere lunedì, l'orario più gradito sarebbe quello delle 17. Per non scontentare troppo le tv a pagamento, la mediazione potrebbe essere trovata alle 18. La Lazio vorrebbe però giocare addirittura martedì 26 maggio, come nel derby storico del 2013.
PREFETTURA
E' in atto quindi una doppia trattativa. Perché in realtà Lotito è in contatto anche con il Prefetto di Roma. E' in ottimi rapporti con Gabrielli che, per motivi di ordine pubblico, avrà l'ultima parola. Lazio e Juve verranno ricevute da Papa Francesco prima della finale. Lotito si sente già benedetto insieme a Pioli: «L'allenatore? La penso esattamente come il Pontefice. Non basta che sia tecnicamente valido e che il suo stipendio sia economicamente compatibile con i conti finanziari, ma deve essere soprattutto una persona esemplare. Io ho scelto Pioli, un signore e un padre. Insegna il calcio e la vita». E merita, dopo questa stagione spettacolare, di alzare subito un trofeo davanti a un grande pubblico: già 36mila spettatori hanno prenotato un posto per la finale. La macchina organizzativa della Lega è all’opera da ieri nella capitale.
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