[...] Certo, cara As Roma Spa, c’è da fare (e per bene) i conti con il bilancio, con gli obblighi del Fair Play Finanziario e, quindi, qualche brutta sorpresa dovremo aspettarcela. Ma, ecco il vero motivo della lettera, a noi piacerebbe che, pur comprendendo tutto quello che c’è da comprendere, l’eventuale sacrificio (si dice così, vero?) non riguardasse il suo tesserato Radja Nainggolan. Il signor Spalletti può stare tranquillo: non siamo né amici nè parenti del belga; siamo soltanto estimatori, per meglio dire tifosi del centrocampista. Uno che, e l’hanno sottolineato per l’ennesima volta con i loro cori i 50 mila di ieri all’Olimpico, incarna quasi alla perfezione lo spirito romanista. Quello testaccino e stradarolo; quello che ti porta a lottare con tutto te stesso su ogni pallone. Quello che, anche con un punta di sana strafottenza borgatara, ti porta a non abbassare mai lo sguardo di fronte a nessuno.
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Cara Roma, la cessione di uno come Radja va contro la storia
"Nainggolan è un giocatore unico nel panorama nazionale: corre, pressa, mena, tira, assiste e fa gol. Altro? Ah sì, raramente toppa la prestazione"
Vede, cara As Roma Spa, non è facile di questi tempi rintracciare in un professionista un carattere, un orgoglio, un dna così in linea con la storia di un club. Nainggolan, al di là di questo, è un giocatore unico nel panorama nazionale: corre, pressa, mena, tira, assiste e fa gol. Altro? Ah sì, raramente toppa la prestazione. Ecco perché fa gola a chi potrebbe non badare a spese per portarlo via dalla Capitale. «Non è detto che dovremo vendere necessariamente Pjanic e Nainggolan», ha assicurato ieri il suo direttore generale, avvocato Mauro Baldissoni: che siano benedette le sue parole, ma verranno confermate dai fatti?
Noi, con questo lacerante dubbio nel cervello, aspettiamo gli eventi. Più o meno fiduciosi.
Mimmo Ferretti
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