Ancora tu, ancora qui, a Rotterdam, al De Kuip, sempre contro il Feyenoord. Con quella fascia al braccio, da cocchetto di Mourinho a uomo di riferimento di De Rossi, contestato un anno fa, per aver sbagliato un rigore sul campo del Feyenoord, e contestato ora dopo l'addio dello Special. Lorenzo Pellegrini - sottolinea Alessandro Angeloni su 'Il Messaggero' - è sempre nel vortice, non riesce a godersi nemmeno i momenti positivi. Oggi ci riprova, sapendo che la bufera non è del tutto passata e che il saluto a Mou ha lasciato scorie, difficili da staccarsi di dosso. Lui ce la sta mettendo tutta, da qualche settimana ha cambiato marcia, eppure c'è sempre quel mormorio della gente fastidioso, figlio di un po' di diffidenza, di piccoli rancori, di una fiducia che sta scadendo.
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Capitan Pellegrini si è ripreso la Roma. Ora l’ultimo step: convincere gli scettici
E l’ultimo striscione esposto nei suoi confronti è una sentenza:“Pellegrini “anello” debole”. Riferimento evidente al regalo (anello ricevuto dalla squadra per i suoi sessant'anni) restituitogli da Mourinho, con un biglietto con cui metteva in discussione il carattere dei suoi (ormai ex) calciatori, che con lui non sono stati uomini fino in fondo. José ce l’aveva soprattutto con il capitano? Lui di sicuro era il suo principale riferimento. Pellegrini è stato accusato dal tecnico di aver tirato la volata a De Rossi, come a voler tradire il vecchio maestro. Dall’arrivo di De Rossi, il capitano ha ripreso a marciare, partecipando a sei gol su dieci segnati dalla Roma. Lo scorso anno, proprio qui al De Kuip, Lorenzo ha sbagliato un rigore, mettendo in pericolo la qualificazione della Roma al turno successivo, la semifinale con il Leverkusen. E giù insulti dal tribunale popolare contemporaneo, ovvero i social.
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