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Cannavaro: “Siamo tutti figli di Gasp, ma ci sono anche cose negative”

Cannavaro: “Siamo tutti figli di Gasp, ma ci sono anche cose negative” - immagine 1
Campione del mondo nel 2006 ora allena l'Uzbekistan ma non smette di buttare un occhio sul calcio italiano e dice la sua sulla corsa scudetto
Redazione

Fabio Cannavaro ora è ct dell'Uzbekistan e, al contrario di Gattuso e dell'Italia, è già sicuro che in estate partirà per il mondiale americano. Prima di buttarsi a capofitto nella nuova avventura, ha voluto parlare un po' di tutto, del suo passato, del presente e del futuro. Ora il suo destino è lontano dall'Italia, ciò non toglie che continui a seguire gli azzurri e la serie A, come ha dichiarato nella lunga intervista riportata da Il Messaggero, a firma di Gianluca Lengua. 

Vede ancora il campionato italiano?

"Certo, resta sempre il più interessante da guardare perché capisci molte di cose".

Quali?

"A volte si esaspera nella tattica, si cerca la soluzione uomo a uomo a tutto campo. Siamo passati dal gioco di Sarri a quello di Gasperini. Siamo tutti figli di Gasp. Ci sono anche tante cose negative, come il fatto che vediamo pochi giovani e pochi italiani"

Dove può arrivare la Roma?

"È una squadra forte, ha buoni giocatori con un allenatore bravo che conosce il campionato. Non ha l'attaccante vero e comunque è lì e lotta. Gasperini è un allenatore esigente con i calciatori". 

Le è dispiaciuto non andare a Roma con Totti?

"Ci penso spesso, quella squadra era bella. Sensi aveva già fatto i conti e non poteva prendere me, Buffon e Thuram".

Tra le prime quattro chi ha più chance di vincere lo scudetto?

"Non ce n'è una che ha continuità. La Champions ti assorbe tante energie e il Milan è avvantaggiato"