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rassegna stampa

Campo Testaccio, rinasce il mito

Via libera della Regione ai lavori: lo stadio dove la Roma giocò dal 1929 al 1940 rivivrà e si chiamerà “Dino Viola

Redazione

Il legame lungo 75 anni che unisce Dino Viola a Campo Testaccio non si è spezzato, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero.

Lo storico impianto tornerà a vivere nel suo nome grazie al protocollo tra Regione Lazio, Municipio Roma I e Asp Asilo Savoia. Campo Testaccio ha visto i giallorossi muovere i primi passi nel calcio che conta e sarà battezzato con il nome dell'ingegnere che nel 1983 ha portato nella Capitale il secondo scudetto: "Mi onora, mi lusinga e mi inorgoglisce", racconta il figlio Ettore.

A dare l'annuncio attraverso Facebook è stato il presidente della Regione Nicola Zingaretti.

Un gesto inatteso che ha sorpreso anche la famiglia dell'ex presidente: "Mio padre è stato portato a Roma a studiare da mio zio e la tristezza di quel periodo era lenita dalla folla festante della gente che andava al Campo Testaccio a tifare la Roma, è da lì che è diventato tifoso e ha maturato il sogno di diventare un giorno presidente".

La gestione sarà affidata alla società pubblica Asp Asilo Savoia: l'obiettivo è di mettere in piedi un modello che garantirà gratuità e agevolazione per far tornare il campo nelle mani del popolo, della comunità e degli abitanti di Testaccio.

Di Campo Testaccio qualche anno fa se ne è interessata anche la Roma che diede la propria disponibilità a gestirlo, poi non se ne fece più nulla, ma questo non impedirà al club e alla Regione di trovare un accordo per mettere in piedi iniziative che diano ulteriore lustro al progetto.