rassegna stampa

Calcioscommesse: i retroscena degli interrogatori di Mauri e Brocchi

(Il Messaggero) Poco più di tre ore per spiegare la propria posizione davanti alla procura federale della figc e uscire dichiarandosi «sereno.

Redazione

(Il Messaggero) Poco più di tre ore per spiegare la propria posizione davanti alla procura federale della figc e uscire dichiarandosi «sereno.

L’audizione è durata molto perché mi hanno fatto tante domande. Ai tifosi della Lazio dico di stare tranquilli». La giornata di Stefano Mauri inizia presto.

Alle 9,27 è già dentro gli uffici di via Po dove per una decina di minuti scarsi non incrocia Carlo Gervasoni - testimone chiave nella nuova inchiesta legata al calcio scommesse - che lo chiama in causa per due gare: Lazio-Genoa e Lecce-Lazio. I due, non avranno più modo d’incontrarsi visto che le audizioni si svolgeranno su piani diversi dello stabile ed essendo durata ben dieci ore (nelle quali ha confermato tutte le accuse su calciatori e partite, già emerse dai verbali degli interrogatori di Cremona) la deposizione del giocatore della Cremonese.

L’interrogatorio di Mauri viene effettuato da un uomo di assoluta fiducia di Palazzi, il vice procuratore Ricciardi. Al centrocampista laziale vengono chieste delucidazioni riguardo l'amicizia con Zamperini, del perché lo avesse incontrato prima di Lazio-Genoa a Formello, se conoscesse qualcuno del gruppo degli ‘zingari’ e della foto che lo ritrae con Ilievski. Da quanto è trapelato, Mauri non ha negato di aver posato per la foto ma ha anche detto di non ricordare il fatto specifico, né di conoscere la persona in questione, visto che ogni settimana sono decine i tifosi che lo fermano fuori dal centro sportivo per chiedergli la stessa cosa. Tra l’altro, ha sottolineato in un secondo momento, sarebbe stato abbastanza sciocco organizzare una combine e poi farsi immortalare proprio con uno degli ideatori, per essere così facilmente ricattabile. Sul fatto che avesse incontrato Zamperini nel pre-gara del match incriminato, ha confermato l’accaduto precisando come fosse una routine che l’amico il giorno prima delle partite andasse a Formello per prendere i biglietti omaggio.

Sulle accuse di Gervasoni, invece, ha replicato di non capire il perché il difensore lo abbia tirato dentro questa storia. Decisa la posizione del legale Melandri: «Il clima è stato assolutamente tranquillo, non ci sono state fatte delle contestazioni. Confidiamo in una rapida risoluzione della vicenda e quindi nell'archiviazione». In serata Mauri ha rilasciato altre dichiarazioni dal suo sito: «Sono assolutamente tranquillo e sereno. Ho la massima fiducia negli organismi federali; spero che la vicenda venga definita e chiusa al più presto. Ci tengo a ringraziare tutti i tifosi che in questi giorni mi sono stati vicino…grazie per tutto l'affetto e la carica che mi trasmettete».

E’ stato poi il turno di Cristian Brocchi. Per lui, un po’ a sorpresa, il colloquio con gli 007 di via Po si è protratto per oltre quattro ore, motivate dall’avvocato Manti con i «classici problemi tecnici» (stampante difettosa, ndc). Il calciatore ha spiegato di conoscere Zamperini per interposta persona, negando però di sapere chi fossero Ilievski e Gegic. Al termine del colloquio, Brocchi ha espresso il malcontento per il fatto che il suo nome fosse stato associato all’inchiesta, ricevendo come risposta che trattandosi di un’indagine ispettiva, alla procura è sembrato doveroso non tralasciare nessun aspetto. All’uscita il centrocampista è apparso visibilmente contrariato: «I tifosi non devono dubitare di me. E’ meglio che non parli perché potrei dire cose sconvenienti». Intanto mentre ieri il responsabile dell'area tecnica del Siena, Perinetti, ha ribadito l'estraneità del club e il disappunto per il nuovo fango gettato sulla società - «Ogni giorno ne leggiamo una nuova» – la procura federale ha stilato il nuovo calendario delle audizioni. Si riparte martedì: 15 i convocati. Tra gli altri, giovedì comparirà anche il genoano Rossi.STE CAR