rassegna stampa

Calcio, stato di crisi e cassa integrazione

La Figc vara un piano per il governo: estensione delle cig anche ai calciatori di serie B e C sotto i 50 mila euro e l’idea di un fondo per i club in difficoltà

Redazione

"Lo sport come volano per far ripartire anche il Paese" questo il progetto, almeno nelle intenzioni, del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora che ieri ha partecipato alla Giunta straordinaria del Coni chiedendo, in un momento molto difficile, "massima condivisione e unione". Gli ha fatto eco il presidente del Coni, Giovanni Malagò sottolineando che "si naviga a vista e che le risorse non potranno esserci per tutti". E così, scrive Emiliano Bernardini su Il Messaggero,le singole federazioni hanno già fatto un piano per rientrare dalle perdite che stanno presentando singolarmente al governo.

Tutti sono in attesa che vengano varate ha rivelato che sta preparando il rilascio di una piattaforma per "l'accesso facilitato degli operatori sportivi alle misure del decreto Cura Italia". Ma qui più di qualcuno ha ribadito che 50 milioni non sono sufficienti.

La Figc nelle vesti del presidente Gravina si farà garante. Ieri il tavolo permanente anti crisi a cui hanno partecipato tutte le componenti ha prodotto un documento da presentare al governo fatto di 32 punti divisi per grado. Nove i più urgenti. La cosa che balza subito all'occhio è la richiesta dello stato di crisi. Poi subito dopo l'estensione della cassa integrazione e «anche ai lavoratori dipendenti iscritti al Fondo Pensione Sportivi Professionisti con retribuzione annua lorda non superiore a 50 mila euro lordi». Si chiede, inoltre, la proroga delle concessioni d'uso di impianti sportivi e la sospensione del pagamento dei canoni di locazione e concessione; il differimento delle scadenze fiscali, contributive e assicurative.

Nella seconda tranche di richieste c'è la creazione di un fondo Salva Calcio, per il quale la Figc destinerà delle risorse ad hoc (verranno chieste anche al Credito sportivo e alla Fifa) e servirà da sostentamento per quelle società che rischiano il fallimento. Poi si passerà ad una fase successiva.