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rassegna stampa

Calcio, quattro giorni di tutti contro tutti

Da oggi a giovedì si decide il futuro del campionato: domani assemblea di serie A infuocata. Scontro anche sui diritti tv. Gravina: "Non sarò il becchino del pallone»"

Redazione

Da oggi a giovedì. Quattro giorni di lotte e cattivi pensieri. Ognuno per la difesa del suo interesse, scrive Emiliano Bernardini su Il Messaggero.

E cosa cambia dal passato? Di fatto nulla, la Lega di serie A non è mai stata unita ma stavolta in ballo c’è il campionato. Riprendere o fermarsi? Il dilemma è sempre lo stesso.

Da settimane i 20 presidenti si affrontano a colpi bassi. Ma che più bassi non si può. Il motivo è uno e uno solo: i soldi. L’interruzione del campionato comporterebbe il mancato pagamento dell’ultima tranche dei diritti tv (già a bilancio) e quelli da spartire in base alla classifica. E allora ecco che è facile capire chi spinge per una soluzione e chi per un’altra.

Cairo e Cellino guidano il partito del no che nell’oscurità abbraccia anche Juve e Inter. Lotito, invece, da sempre è il fautore della ripresa. Poi ci sono le lotte dei dimenticati della serie B, della C e della Lnd. Infine c’è il presidente della Figc, Gravina che gioca al rischiatutto della ripartenza: "Fermarsi sarebbe un disastro, non posso prendermi questa responsabilità. Non voglio essere il becchino del calcio italiano. Se il Governo desse il suo stop?Questa èuna responsabilità che lascio a loro. Io personalmente accoglierei una loro scelta con sollievo: potete immaginare il dramma che sto vivendo nel reggere questa mia battaglia".

Oggi si comincia con un consiglio di Lega in via Rosellini a Milano. Una riunione tecnica preparatoria all’Assemblea di domani che dovrà partorire uno pseudo calendario, dirimere le controversie sui diritti televisivi ma soprattutto trovare una via. Se non comune quantomeno di maggioranza.