Una Roma scarica, demotivata: ne è uscita una prestazione avvilente, per gli storici romanisti, tipo Bodo, anche se con risultato ben diverso, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Una prestazione difficile da ripetere, specie nel breve, e nel breve c'è la Lazio, cioè il derby della Capitale, una specie di spareggio per restare aggrappati al sogno della Champions che già ora è distante 4 punti. A Praga è successo quello che non doveva succedere: perdere male e con un risultato penalizzante per il cammino europeo, e indirettamente per il campionato. Un risultato che abbassa inevitabilmente il morale in vista della sfida di domenica e che porterà la Roma, o rischia seriamente di portarla, a giocare ancora una volta il play-off di Europa League per poter accedere agli ottavi di finale. A Praga è successo che la Roma ha perso con lo stesso punteggio con cui aveva vinto e dominato la gara di andata, 2-0 come ventisette anni fa in epoca mazzoniana, ma questo è solo un dettaglio. Per di più giocando un brutto primo tempo e un mediocre secondo, con lampi di vera di Roma quando ormai tutto sembrava perso. Poco, insomma. Quasi niente. Aouar un pesce fuor d'acqua, Bove ha corso tanto ma realizzando poco, anche se è l'unico elogiato da Mou a fine partita, e Celik, meglio quando è stato spostato a sinistra, ruolo non suo. Lukaku è stato mandato in campo per la sua voglia di record, ma la striscia di partite consecutive con gol in Europa League finisce a quattordici. Il problema, chiariamolo, non è stato certo Romelu. Non ha funzionato niente. Il match nel primo tempo non svolta, né verso la Roma, che si difende e non porta mai il pallone nella metà campo avversaria; né verso lo Slavia, che fa la voce grossa ma attacca con molta confusione evidenziando tutti i suoi limiti tecnici. Nella ripresa, Mou ricorre a Cristante e Karsdorp, al posto di Aouar, che ha vagato per il campo quarantacinque minuti, ed El Shaarawy, con Celik spostato a sinistra. Ma il piano di svolta salta dopo cinque minuti grazie al colpo ravvicinato di Jurecka bravo a raccoglie re una respinta di Svilar. Mou prova con la carta Dybala, ma dopo il raddoppio sfiorato da Provad, arriva il gol del ko con Masopust. Sorride solo Joao Costa, altro bambino esordiente di Mou. Uomo giusto nel momento sbagliato. Come è stata sbagliata la Roma, che per risorgere non deve dimenticare questo freddo pomeriggio di Praga.
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