rassegna stampa

Bryan, il regista oscuro che segna a ripetizione

LaPresse

Da 11 partite è titolare e senza essere stato mai sostituito dall’allenatore: "Con Nzonzi l’intesa migliora. Dobbiamo continuare a giocare così. Abbiamo avuto bisogno di partite per conoscerci"

Redazione

Cristante sorride con la Roma. Perché Bryan sta sempre in mezzo al campo. Da 11 partite è titolare. E senza essere stato mai sostituito dall’allenatore, evidenzia Ugo Trani su Il Messaggero. E in 3 delle ultime 5 gare, ha fatto centro: 3 gol contro il Cagliari alla Sardegna Arena, contro il Genoa all’Olimpico e in questa tappa al Tardini. Con quella contro il Chievo, sempre in casa, sono già 4 le reti (più il bonus di 3 assist). In campionato solo El Shaarawy ne ha segnate di più: 5.

Cristante, quando inquadra la porta avversaria, recita da attaccante. Colpisce da fuori e fa sentire la sua presenza in area. Sul corner di Under, la girata di testa è da centravanti di razza. E anche nel modo di prendere la posizione, tra i giocatori del Parma. La rete del vantaggio è cercata. Ma, nel suo percorso di crescita, la semina non è solo di gol. Senza De Rossi, fa il play. Il partner nel 4-2-3-1 è Nzonzi, ma la regia spetta a lui. Che, con personalità, comanda nel gioco e detta il ritmo, alternando i cambi di campo alle verticalizzazioni. Bryan, però, sceglie il basso profilo. "Io ho lavorato normalmente. Inizialmente ho vissuto un periodo di adattamento, come sempre accade quando si cambia squadra. Non si può pretendere che un nuovo giocatore sia al cento per cento dalla prima partita. Ma piano piano le caratteristiche sono uscite. Con Nzonzi l’intesa migliora. Dobbiamo continuare a giocare così. Abbiamo avuto bisogno di partite per conoscerci".