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Il Messaggero

Bove, il bambino studia da grande

Bove, il bambino studia da grande - immagine 1
È rimasto a Roma nonostante Tiago Pinto lo avesse inserito in una trattativa con il Sassuolo per riavere Davide Frattesi
Redazione

Le sliding doors di Edoardo Bove sono di quelle che potrebbero cambiargli la vita, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero. È rimasto a Roma nonostante Tiago Pinto lo avesse inserito in una trattativa con il Sassuolo per riavere Davide Frattesi e sulla sua strada non ha incontrato un semplice tecnico, ma José Mourinho. Chissà se in futuro lo descriverà come il suo padre calcistico, il presente però racconta che proprio grazie allo Special è arrivato il primo gol in Europa a soli 20 anni (21 il 16 maggio). Edo guarda con il luccichio negli occhi, lo ascolta, gli dà retta, lo seguirebbe anche in mezzo alle fiamme, perché non capita a tutti di essere allenati da chi in carriera ha vinto 26 trofei. Bove, romanista da quando ha memoria, ha capito immediatamente l’opportunità di avere un tecnico vincente, e la sfrutta.

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Perché solo grazie a lui avrà la possibilità di intraprendere lo stesso percorso di Francesco Totti e Daniele De Rossi (e in casa ha anche Lorenzo Pellegrini), idoli, capitani storici e tutt’ora amatissimi dalla gente. Con quel gol a 20 anni in una semifinale europea ha comunicato al mondo del calcio di avere le carte in regola per riuscirci. Basti pensare che anche De Rossi la sua prima rete europea l’ha segnata a 20 anni contro il Vardar in Coppa Uefa e Totti, invece, di anni ne aveva 19. Edoardo potrebbe avere le caratteristiche per restare nella capitale e non finire in prestito in squadre di media classifica a fare esperienza.