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Il Messaggero

Bomber da derby: tocca a Dovbyk

Bomber da derby: tocca a Dovbyk - immagine 1
Artem cerca la prima rete in una stracittadina. L'ultimo centravanti a segnare alla Lazio è stato Abraham nel 2022. L'ucraino deve sfatare il tabù delle big: l'unico centro col Bologna
Redazione

Li ha decisi Gianluca Mancini, oppure Lorenzo Pellegrini con Alexis Saelemaekers. C'è una fuga di bomber, e nemmeno Paulo Dybala è riuscito in questi anni romani a fare gol alla Lazio. Non è un derby (dal punto di vista della Roma) per centravanti, insomma, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Bisogna fare un saltello indietro, a Tammy Abraham, che ha inciso e deciso il derby tre anni fa, era il 20 marzo del 2022, con una doppietta. Prima dell'inglese bisogna andare ancora più indietro, a Edin Dzeko, un colosso della Roma e non certo un centravanti di passaggio, anche se lui, come Dovbyk, all'inizio del suo percorso romanista veniva spesso messo in discussione. Ma poi il "g" bosniaco ha messo la firma in tre derby su 17 giocati. Non tantissimi, non siamo ai livelli di Montella e Delvecchio, e non scomdiamo Totti che non era un centravanti, era tutto. Poi stop. I centravanti si sono messi in pausa, ci hanno pensato Pellegrini, Strootman, Kolarov, Mkhaitaryan, Pedro (proprio lui) e poi torniamo a Mancini, lo scorso anno, con De Rossi in panchina. Dovbyk è al suo secondo derby, nel primo è stato decisivo come sponda, ma senza mai essere pericoloso in area avversaria: ci hanno pensato il capitano e Saele. Giocare da boa, trattenere il pallone, andare avanti a spallate, non sono proprio le sue qualità principali. «Tienila, tienilia», gli urlava Ranieri dalla panchina la sera di Roma-Juve. Niente, quella palla Dovbyk non la riesce proprio a gestire come vorrebbe e come gli chiede l'allenatore. Lo fa raramente, a volte pure bene: ci si ricorda lo splendido assist di tacco a Dybala nella sfida con il Milan e il tocco smarcante per Cristante domenica con la Juve. Lui è centravanti d'area, in particolar modo, vuole e deve fare gol, il suo destino è appeso a quello. Più ne fa, più appare forte, è il destino degli attaccanti. Se segni in un derby poi, passi alla storia.

Non sono bastati i sedici gol totali per trasferirsi nel cuore dei tifosi. C'è ancora chi storce il naso: non è bello da vedere, è un palo della luce etc etc. Anche per Dzeko è stato così dopo una clamorosa rete sbagliata all'Olimpico contro il Palermo. Solo insulti. Artem segna reti decisive, porta punti, ora si attende lo squillo in un big match, in una classica come quella di domenica. Da Artem si aspetta una maggiore continuità nella prestazioni e soprattutto adesso attende i gol della speranza Champions. Artem ha bisogno di maggiore assistenza da parte dei compagni, necessita dei cross di Angeliño e Saelemaekers e di un Pellegrini che sia ispirato. Un'altra atmosfera. Ci vuole una magia, per riuscire, anche lui, ad entrare nel club dei bomber da derby.