rassegna stampa

Bianconeri più forti giallorossi rimandati

(Il Messaggero-M.Caputi) Attesa, immaginata e giocata in anticipo per ben quattordici giorni, Juventus-Roma non ha deluso le attese consumate in una così lunga vigilia. Ci si giocava molto, oltre la classifica e la matematica.

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(Il Messaggero-M.Caputi)Attesa, immaginata e giocata in anticipo per ben quattordici giorni, Juventus-Roma non ha deluso le attese consumate in una così lunga vigilia. Ci si giocava molto, oltre la classifica e la matematica. Il confronto tra queste due squadre non è stato e non può mai essere banale, ma ieri sera i contenuti erano oltre i 90 minuti. La squadra di Conte doveva dimostrare chi comanda in Italia e lo ha fatto, quella di Garcia la propria consistenza nel presente e nel prossimo futuro. Ha vinto la Juventus confermandosi al momento la più forte, ora a più otto e molto più serena dopo aver messo a distanza di sicurezza la temuta e rispettata rivale. E la Roma? Era lei l’osservata speciale della supersfida. Esce sconfitta, non bocciata totalmente, certamente c’è ancora tanto da lavorare. 

Ha subito il primo gol nel suo momento migliore, per venticinque minuti ha giocato con personalità, costringendo la Juventus a chiudersi nella propria metà campo, reagendo alla rete subita, poi, però, è stato un lento sciogliersi. Emblematico l’inizio della ripresa, dove ha subito con troppa leggerezza la seconda, e decisiva, rete. Allo Juventus Stadium si può perdere, dipende come. Non c’è paragone con le ultime due apparizioni giallorosse targate Usa, ma le reti, l’espulsioni e l’impotenza del secondo tempo sono un pugno nello stomaco. Ieri sera, le potenzialità della squadra si sono intraviste, deve però ancora crescere e molto, lavorare su mentalità e concentrazione, evitare di commettere quegli errori tipici di chi sembra non reggere la pressione. La sconfitta è pesante, più che altro per l’immagine maturata nella ripresa, dove la sensazione d’impotenza è stata totale. Garcia aveva detto di volersi giocare la gara e lo ha fatto, ha scelto un tridente offensivo ma proprio i due giocatori, Gervinho e Ljajic, che dovevano, in maniera diversa, dare pressione ai bianconeri e fantasia alle giocate romaniste, sono mancati. Totti non è ancora al meglio della condizione, Pjianic ha giocato infortunato e Dodò ha subìto il peso di gara e avversari. Troppe lacune per contenere e contrastare questa Juventus.

I bianconeri hanno ottenuto la loro decima vittoria consecutiva, volando a una distanza rassicurante in classifica, interrompendo l’imbattibilità della Roma e incrinandone la solidità difensiva, infliggendole ben tre reti. Cosa chiedere di più? L’amara pagina torinese servirà per capire di che pasta è fatta la squadra di Garcia e di come l’allenatore lavorerà sulla testa dei suoi giocatori. La delusione è tanta. Si può crescere anche attraverso le sconfitte, seppur brucianti. Quanto fatto fino adesso non solo non va dimenticato ma deve essere la spinta su cui ripartire.