(Il Messaggero - U.Trani)«Garcia, in tre mesi, ha fatto rinascere una città e una squadra: è il merito più grande che riconosciamo al nostro allenatore». Il ringraziamento al francese, in pubblico da Coverciano, è di Federico Balzaretti. A titolo personale, della Roma e della tifoseria giallorossa che si sta esaltando per il primato in classifica e il rendimento della capolista. Il terzino, dopo 11 mesi, ritrova l’azzurro e non è solo una coincidenza. «E’ bello tornare in Nazionale. So che la convocazione passa per le prestazioni mie come per quelle della Roma. Devo vivere alla giornata, ma punto al mondiale. Conosco le gerarchie. Posso, però, dire la mia da qui al Brasile, anche perché se sono stato richiamato vuol dire che qualcosa ho fatto».
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Balzaretti: “Roma, ecco la verità”
(Il Messaggero – U.Trani)«Garcia, in tre mesi, ha fatto rinascere una città e una squadra: è il merito più grande che riconosciamo al nostro allenatore».
LE FAVORITE SONO DUE - «E’ ancora presto per sapere se possiamo puntare davvero allo scudetto». Balzaretti non si vuole nascondere. Nè dà l’impressione di essere scaramantico. «La Juve e il Napoli rimangono più attrezzate per la vittoria finale. I bianconeri li conosciamo, la squadra di Benitez è invece più abituata a lottare per il vertice. Negli ultimi anni ha fatto esperienza in Champions e ha lottato per il titolo. Noi dobbiamo vedere come ci comporteremo quando avremo qualche difficoltà: perché non possiamo certo vincerle tutte. E la condizione fisica non può essere sempre al top per trentotto partite. Comunque la Roma ha fame e non si siede: di questo ne sono sicuro». Aggiunge: «Non è una questione di organico, però. I miei compagni non li cambierei con nessuno. Siamo competitivi. I nuovi acquisti stanno facendo benissimo. Gervinho è la sorpresa di tutti. La mia è Benatia: sapevo che fosse bravo, ma non così. Aveva sempre giocato nella difesa a tre. E non dimentichiamo De Sanctis, Maicon, Strootman e Ljajic. Complimenti a Sabatini che ha chiuso il mercato in attivo di trenta milioni prendendo rinforzi eccellenti. Se l’anno scorso ha ricevuto tante critiche, ora va elogiato».
UOMO DERBY - «Quel giorno siamo usciti tutti dal tunnel». A metà del percorso della capolista, quarto turno del campionato, il derby. Risultato sbloccato da Balzaretti che, da quella domenica, si è sbloccato. Non solo lui. Tutta la Roma. «Avevamo sofferto tanto. La finale di Coppa Italia è stata la più grande delusione della mia carriera. Un’autentica mazzata. Più dei tre punti, c’era la partita speciale che aveva lasciato strascichi e anche di più. È contato lo spirito di tutti noi che avevamo voglia di riscattarci dopo una stagione travagliata. E’ stata una liberazione».
VOGLIA DI CAPITANO - «Ma Totti, per il valore umano e il giocatore che è, come può non essere accettato da questo gruppo?». Balzaretti non fa il ct, ma semplicemente il compagno. «A trentasette anni è un esempio per come lavora ogni giorno. Poi la scelta spetterà a Prandelli». Federico scherza con Osvaldo in campo. «Sapete che non è andato via per motivi tecnici. Noi gli vogliamo bene, nello spogliatoio ci manca».
NIENTE NAPOLI - «Ho fatto una fesseria e mi perdo una sfida pazzesca» ammette Balzaretti. «Potevo evitare quella scivolata sul tre a zero. Ma è anche la ritrovata convinzione. De Rossi è stato ammonito la domenica prima con il Bologna sul cinque a zero. Ci comportiamo come se fossimo sempre sullo zero a zero. Tante con noi in Italia giocano un bel calcio e la nazionale si è qualificata con il record dei due turni d’anticipo». Garcia, comunque, lo ha proprio convinto. «Ci ha coinvolti con la semplicità e la coerenza. Ci chiede possesso palla, accelerazioni negli ultimi venti-trenta metri e attenzione in fase difensiva. E cresceremo ancora».
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