(Il Messaggero - M.Ferretti) Tutto è accaduto dopo il fischio finale di Rizzoli, mentre la Sud stava sonoramente contestando la squadra di Luis Enrique per l’ennesima brutta figura.
rassegna stampa
Baldini: «Luis merita di restare»
(Il Messaggero – M.Ferretti) Tutto è accaduto dopo il fischio finale di Rizzoli, mentre la Sud stava sonoramente contestando la squadra di Luis Enrique per l’ennesima brutta figura.
Francesco Totti, il capitano della Roma, ha detto solo poche parole ai propri compagni: andiamo sotto la curva, dobbiamo andare a beccarci i fischi, il suo ordine. Così, camminando lentamente, Totti e gli altri giocatori (non tutti a dire, il vero) si sono portati dal centro del campo a due passi da quanti ne stavano dicendo di tutti i colori. Guardando in faccia la propria gente, Totti si è messo in prima fila e, da capitano, ha accettato il confronto (a distanza) con i tifosi. Che, avendolo lì vicino, proprio a pochi metri, non si sono fatti pregare per esporgli in maniera avvelenata, ma senza mai trascendere, il proprio parere.
Totti ha scambiato un paio di battute, ha risposto con poche parole a quanti gli chiedevano spiegazioni oppure di cacciare Luis Enrique o di metterci più grinta e anche di onorare la maglia. Dopo aver rischiato l’ennesima sconfitta in campionato, e dopo averla evitata più per gli errori del Napoli che per la bravura della Roma, i tifosi giallorossi, che avevano pesantemente contestato la squadra già alla fine della partita contro la Fiorentina, ma che ieri durante il gioco non hanno fatto mai mancare il proprio incitamento, hanno fatto sentire a gran voce il proprio pensiero, chiedendo alla squadra di portarsi sotto la curva. Si è andati avanti così per una manciata di minuti, durante i quali non sono mancati anche alcuni cori per Totti, c’è scappato anche qualche timido applauso ma quando il capitano e i suoi hanno cominciato a far rientro negli spogliatoi, imboccando il tunnel situato tra la Sud e la Monte Mario, sono ricominciati i fischi.
La scena è stata seguita dalla tribuna Autorità dal dg Franco Baldini, che ha spiegato un po’ di cosette dopo esser stato anche invitato a mandare via Luis Enrique. «A questo punto vado via io. Non è colpa di Luis Enrique ed è stato dimostrato nel primo tempo. L’ambiente mette pressione e la squadra forse ha avuto paura di vincere. Ci siamo messi troppo dietro ed abbiamo dato modo al Napoli di recuperare. La forza che abbiamo messo nel cercare il pareggio è comunque una cosa buona. Via Luis? Sono io il responsabile, ma la squadra nel primo tempo ha fatto vedere che Luis Enrique ha un’idea di gioco per far giocare la squadra. Ad inizio anno abbiamo detto che non ci si doveva aspettare più di tanto».
(...)«Luis Enrique merita almeno un’altra stagione perché deve dimostrare il suo valore, ed è facile difenderlo e stare dalla sua parte perché se lo merita, crediamo molto in lui. E lui ha la volontà di restare: sapeva di dover passare situazioni difficili, è molto provato, è la sua prima esperienza, però abbiamo rimandato a fine campionato l’analisi di tutti i problemi e possibilmente la soluzione degli stessi. Totti sotto la curva? Francesco ci ha messo la faccia. Luis non c’è andato? Ognuno mette la faccia come vuole. Luis Enrique fa quattro conferenze-stampa a settimana, si espone alla stampa, parla in una lingua che non è la sua. Avete idea delle sue difficoltà? Se questo non è metterci la faccia, cos’è? Sono sicuro, ripeto, che Luis Enrique è l’allenatore adatto per la Roma, e il primo tempo ne è la manifestazione. Nel secondo tempo c’è stato un atteggiamento conservativo dei giocatori. Il mental coach è un collaboratore di Luis Enrique, non aveva mai avuto questo ruolo. Se abbiamo bisogno di un mental coach? Non lo so, sarà oggetto di analisi» (...)
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