La fiera dei sogni accesa dalle parole di Pallotta («No, non è un problema sognare attaccanti come Dzeko o Higuain») per ora trova poco riscontro nelle mosse di Sabatini.
rassegna stampa
Bacca più di Dzeko. Nainggolan, si decide
Il refrain a Trigoria è sempre lo stesso: «Cedere e poi comprare». In settimana si attende un doppio via libera: Gervinho all’Al Jazira e il riscatto del Ninja
Per carità, un eventuale affondo nella trattativa per il centravanti bosniaco (o per Bacca) non potrebbe comunque esserci ora. Il refrain a Trigoria è sempre lo stesso («Cedere e poi comprare») e se cronologicamente potrà anche arrivare un acquisto prima di una cessione, il discorso di fondo non cambia.
Nonostante al presidente non siano piaciute le parole di Garcia nel pre Roma-Palermo, ieri indirettamente le ha confermate quando gli è stato chiesto del budget: «Dipende da diversi fattori – ha spiegato - Da chi parte e/o rimane, dagli ingaggi. Compreremo comunque 4-5 elementi ma almeno un paio andranno via. E magari a qualche tifoso la partenza di un calciatore potrà dispiacere». Chiaro il riferimento ad un big: difficile infatti che qualcuno possa disperarsi per l’addio di Doumbia al Bejing, Gervinho e/o Ljajic.
PISTE ALTERNATIVE - Dunque per questa (prima) fase di mercato è ancora prematuro parlare del centravanti top. Anche perché, limitandosi alla cronaca dell’operato di Sabatini (che ieri ha incontrato Pallotta allo studio Tonucci, prima di pranzare con lui in centro) il ds continua a sondare piste alternative. Mitrovic, Immobile, Martial e Aubameyang sono attaccanti realmente contattati e per i quali c’è stato anche più di un semplice pour parler (nel caso del gabonese addirittura un’offerta di 12 milioni, rispedita al mittente dal Dortmund). Nomi che non accendono la fantasia della piazza ma che si fanno preferire (nell'ottica dirigenziale) per la giovane età e per gli ingaggi ancora umani. Non che la Roma, magari liberandosi di qualche stipendio alla Cole o alla Maicon, non possa permettersi di pagare gli 8 milioni che guadagna il centravanti del Manchester City. Le vie di fuga, come sempre, esistono. Una ad esempio è di allungare la durata dell’intesa, spalmando quanto prende ora in Premier in più anni. Il timore, quindi, è un altro.
FILA ALLA CASSA - Ossia la fila che inizierebbe a crearsi fuori dall’ufficio di Sabatini, con lo spogliatoio pronto a batter cassa. Per Bacca (crollata intanto la quota dei bookmakers per un trasferimento alla Roma: da 16 a 1,80 nel giro di una settimana con la seconda squadra, l’Arsenal, data a 9), invece il discorso è diverso. Lo stipendio non sarebbe un problema ma è il prezzo del cartellino il nodo. Serve liquidità per accontentare il Siviglia. Quella che arriverebbe con la cessione di un big. Gira che ti rigira, siamo sempre al punto di partenza: cedere e poi comprare. In settimana si attende un doppio via libera: Gervinho all’Al Jazira e il riscatto di Nainggolan. Il Cagliari è fermo alla richiesta di 18 milioni e nell’incontro di oggi proverà a forzare la mano con la Roma (che offre 15 e Verde), mettendo sul piatto, oltre alla Juve, anche un forte interessamento del Psg. Che sia reale o una mossa per alzare il prezzo, toccherà a Sabatini scoprire l’eventuale bluff. Stretta finale per Bertolacci: ieri sera incontro a Milano con il presidente del Genoa, Preziosi. Prossima la fumata bianca: 6 milioni più Carbonero (da decidere la formula). Capitolo a parte merita Iago Falque, anche perché per il ruolo la priorità è Thauvin (derby con la Lazio). Il che non esclude che possano arrivare entrambi. È comunque il francese che potrebbe far dimenticare più in fretta a Garcia (a cena lunedì con Sabatini) l’addio di Gervinho.
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