rassegna stampa

Aumentano sempre più i rimpianti per una mossa tardiva

Il cambio di guida tecnica è arrivato in netto ritardo. Tutto questo aumenta i rimpianti dei tifosi romanisti per ciò che poteva essere e non è stato.

Redazione

Le vittorie della Roma sono otto di fila. «Un rimpianto non aver scelto prima Spalletti? I rimpianti servono a poco. Ci sono sempre motivi alla base di decisioni, giuste o sbagliate che siano. Inutile pensare a cosa poteva essere, pensiamo a quello che è la Roma ora e a cosa stiamo costruendo. Spalletti sta facendo bene e questo è un auspicio per il futuro». Queste le parole condivisibili di Mauro Baldissoni prima della partita, ma, come riportato nell'edizione odierna de "Il Messaggero”, non v’è dubbio che sia stato un (grave) errore non cacciare prima Rudi Garcia. I numeri di Spalletti parlano chiaro: otto successi consecutivi, 24 gol all’attivo e solo 6 al passivo. Venticinque punti in dieci gare di campionato e terzo posto in classifica

La verità è semplice: Spalletti è bravo e il suo predecessore era meno bravo di lui, e pure di parecchio. Il merito principale dell’allenatore giallorosso è stato trasformare la Roma in una squadra vera. Partendo dal lavoro a Trigoria passando per una rivoluzione psicologica che è sotto gli occhi di tutti. Denigrare il lavoro altrui non è mai giusto, ma sottolineare i meriti del tecnico entrato in corsa è doveroso. Un cambio di guida tecnica arrivato in netto ritardo, che aumenta i rimpianti di tutti i tifosi romanisti per ciò che poteva essere e non è stato.

(M. Ferretti)