Corre Dybala. Libero, apparentemente, dai timori e dai pensieri. I primi legati a quei muscoli fragili che qualche volta gli presentano il conto. I secondi, invece, riguardano l’inchiesta Prisma (la cui udienza è fissata il 27 marzo) che ciclicamente ritorna. A livello sportivo non ha ricevuto nessuna avvisaglia di deferimento. Eventualmente sarà la Procura federale a estendere le inchieste anche ai singoli calciatori. Pericolo che ad oggi appare abbastanza lontano. I riflettori si spostano quindi sul Salisburgo. All’andata Paulo fu costretto al forfait dopo 45 minuti. Un allenamento, solo uno, negli ultimi 6 giorni. Forse troppo poco anche se ti chiami Dybala. E avere Paulo fresco, da giocarsi in corsa, potrebbe fare tutta la differenza del mondo.
Il Messaggero
Aspettando Paulo
Il primo a saperlo - scrive Stefano Carina su 'Il Messaggero' - è Mourinho che però non ha ancora deciso. Decisivo l’ultimo allenamento di questa mattina, nel quale a sorpresa potrebbe anche disattendere il messaggio lanciato ieri alla vigilia e schierare tutti i big dal primo minuto. Questa sera, in una gara che si annuncia giocata sui nervi, la Roma si affida proprio al tecnico portoghese che in carriera ha già rimontato 4 volte dopo aver perso l’andata europea. E i gol chiamano Abraham. A costo di giocare con una maschera a dir poco fastidiosa che gli copre l’occhio operato. Anche per Tammy, come per Paulo, decisione in extremis. Una formazione che a seconda delle scelte del tecnico sarà a incastro: gioca Dybala,El Sha torna esterno a sinistra con Zalewski a destra. Non gioca l’argentino, il Faraone sale vicino al Capitano, Nicola slitta a sinistra e tocca di nuovo a Karsdorp. Senza contare poi, la possibile sorpresa legata a Wijnaldum. Tuttavia in una partita dove si giocherà colpo su colpo, vederlo dall’inizio sarebbe probabilmente un azzardo.
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