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Ascoltare il cammello José: il futuro va costruito ora

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Con l'arrivo della sentenza Uefa, lo Special One non si ferma. Serve un centravanti ma intanto inizia a conoscere meglio i nuovi
Redazione

Mourinho apre l'allenamento del pomeriggio, lancia una battuta ai pochi presenti in tribuna. Vaga per il campo, il lavoro sta per cominciare: è appena arrivata un'altra sentenza Uefa, che ha detto no al ricorso sulle quattro giornate di squalifica. Ma come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero, per come è fatto, ne andrà anche orgoglioso. Tanto il popolo è con lui. Lo è di sicuro, lo è dei suoi ragazzi, che non ha abbandonato dopo Budapest. «Resto qui per voi», disse. Con forza. Mou credeva in una squadra che sarebbe cresciuta, perché ama competere con l'obiettivo/possibilità di vincere. E oggi José resta il capo supremo di un gruppo, che ha voglia di andare oltre il futuro. «Quando un cammello parla, gli altri non parlano», cosi il portoghese ai suoi durante la seduta di allenamento. Chiede attenzione, di sicuro in campo, ma anche fuori.

Siamo a metà della preparazione, la Roma si sta ristrutturando con i mezzi che ha e a Mou ormai ci ha fatto l'abitudine, sa che non può avere il Drogba della situazione, sa che De Brune è utopia. Gli vanno bene gli arrivi stagionali, AouarKristensen e Ndicka, pian piano li sta conoscendo uno per uno. Aspetta il centravanti, che manca numericamente dall'ultima di campionato, quando Abraham in campo ha lasciato un ginocchio e parecchi milioni della sua cessione. Lui lancia messaggi, continui, su instagrame fa capire che il plus sia Morata, che però è in Corea del Sud con l'Atletico di Madrid e per ora costa troppo. Scamacca è in stand by e qui c'è il solo Belotti, spremuto perché non ha alternativa; Dybala è alle prese con il rinnovo, che Mou ha messo come priorità. Lo Special non vuole essere lasciato solo, non vuole fare tutto lui. Chiede maggiori attenzioni, sostegno, sulle questioni arbitrali e, in questo frangente, sul mercato. Il bomber serve, e non solo per una questione numerica.  La squadra funziona, ma non può reggersi solo su Dybala, spesso pure lui colto dalle fragilità e non solo contrattuali.  Con l'idea di poter arrivare alla sfuggente Champions League, unico traguardo che, se raggiunto, potrebbe ancora trattenerlo a Roma.