Segnatevi questa data: 28 aprile 2018. Perché da quel giorno, scrive Mimmo Ferretti su Il Messaggero, Dzeko, ieri in campo con la fascia di capitano al braccio, non ha più segnato un gol in campionato all'Olimpico. Duecentosessantasei giorni di digiuno romano che, fatalmente, diventeranno (almeno) 281, visto che la prossima gara interna è in programma il 3 febbraio contro il Milan. Un'eternità.
rassegna stampa
Anno nuovo, Edin vecchio e con il mal di gol
Il bosniaco è fermo a quota 2 gol in campionato, e il suo deludente rendimento sta pesantemente condizionando il cammino italiano della Roma
Il bosniaco, oggi, è fermo a quota 2 gol in campionato (segnati in casa di Torino e Empoli), e il suo deludente rendimento sta pesantemente condizionando il cammino italiano della Roma. Che, nonostante il mal di gol del suo miglior attaccante, si è piazzata al quarto posto, alimentando però più rimpianti che soddisfazione.
Di Francesco, ieri, ha proposto di nuovo Edin dal primo minuto nonostante i due gol (più assist) firmati da Schick nella gara di Coppa Italia contro l'Entella, gli ha dato l'ennesima dimostrazione di fiducia, l'ha coccolato come di più non poteva ma il bosniaco ha ancora steccato la prestazione sul piano della finalizzazione. Il gol che si è divorato all'inizio della ripresa, quello che avrebbe portato la Roma sul 3-0 (e chiuso la partita con largo anticipo), con un tocco moscio da un metro e Sirigu già rassegnato a terra, ci ha fatto tornare in mente il fantasma di Dzeko di qualche anno fa, quello che faceva imbestialire i tifosi per gli errori sciagurati sotto porta avversaria.
Non è azzardato sostenere che, per tutta una serie di motivi, la Roma al momento non sta pensando al rinnovo del suo contratto, scadenza 2020.
PS: dopo il gol al Sassuolo, Zaniolo è diventato il nuovo Totti. Dopo la rete, bellissima, al Torino ha addirittura scavalcato il Capitano? Il ragazzo è bravo, molto bravo. Piano, piano, però... Per il suo bene.
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