Diawara te lo ricordi anche perché, quei pochi gol, due su tre in serie A, li segna nell'extra time. L'anno da titolarissimo con il Bologna, zero reti su 34 partite giocate, lì si è capito che il gol non è la sua caratteristica primaria. A Napoli la prima rete in serie A, una perlina che regala la vittoria in extremis a Sarri e lo tiene in corsa per lo scudetto.
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Amadou, il play con la valigia che segna solo al fotofinish
Diawara ha regalato i tre punti alla Roma e adesso vuole scalare di nuovo le gerarchie
La Roma ha un solo regista, lui: Villar vi si è adattato bene ma per caratteristiche è uno abituato a giocare più avanti, così come Pellegrini, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Diciamo che adesso nel ruolo di play se la giocano Diawara e Villar, anche se, con l'assenza di Veretout, certe gerarchie possono cambiare. Il periodo opaco è alle spalle: il Covid lo ha abbattuto a inzio stagione e di recente ha subito un dolore sentimentale, la sua fidanzata, la bella Mariana Falace, lo ha lasciato con una lettera via social.
Diawara è un personaggio particolare, si ricorderà quando, avendo già un accordo con il Napoli, aveva fatto impazzire il Bologna e il povero Donadoni, che lo aspettavano in ritiro. Anche quest'anno s'era detto che sarebbe andato via, ma in realtà non era proprio lui a chiedere la cessione a gennaio, ma il suo procuratore, lo stesso che aveva fatto arrabbiare Fonseca qualche tempo prima, sostenendo che il suo assistito giocava poco. Fonseca non la prese bene e rispose a tono: se Amadou giocava poco, da quel momento ha giocato sempre meno.
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